Il direttore generale del Ministero dell’Ambiente ha risposto all’appello dello scorso giugno lanciato dai comitati: “Comunicare le azioni intraprese a tutela della salute pubblica“
Anche il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio è finalmente intervenuto sulla vicenda dei terreni inquinati dall’impianto di compostaggio Sep di Mazzocchio (Pontinia). Il direttore generale del dicastero, il dott. Giuseppe Lo Presti, ha fatto recapitare nei giorni scorsi una missiva alla Prefettura di Latina, alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina e all’Arpa Lazio in cui chiede “di fornire notizie più dettagliate in merito alla vicenda e comunicare le azioni intraprese a tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.
Soddisfazione per i comitati di Mazzocchio, Boschetto Gricilli e Macallè, Pontinia Ambiente e Salute e Il Fontanile che il 5 giugno scorso, in occasione della giornata mondiale per l’ambiente, avevano sollevato nuovamente la questione. “In questa zona – scrivono i comitati – vivono decine di famiglie, ci sono decine di campi coltivati e l’area è costellata di bellezze culturali e storiche invidiabili come il Borgo di Fossanova. Un’area martoriata, che vede ogni giorno le sue falde acquifere avvelenate a causa del comportamento scellerato della vecchia proprietà della Sep, impianto sequestrato nel giugno del 2019 a seguito dell’inchiesta Smoking fields. La magistratura ha confermato come sui terreni della zona sia stato cosparso del compost non mauro, ossa dei rifiuti ma sino ad oggi nulla è stato fatto per ripristinare lo stato dei territori”.
Ora la speranza è che l’intervento del ministero serva a smuovere le acque. “Siamo coscienti dei lavori fatti per ammodernare l’impianto e guardiamo sempre con favore alla volontà dei sindaci della zona di costituire un’azienda speciale per la gestione diretta e pubblica del nuovo impianto. Anche se oggi questi intenti rimangono solo parole e chiediamo una veloce tramutazione in fatti. Non abbiamo tuttavia mai fatto mistero – proseguono i comitati – di come per noi la bonifica rappresenti una priorità da attuare con ogni mezzo e il prima possibile. Ora che è intervenuto anche il ministero ci auguriamo che la politica e l’amministrazione giudiziaria facciano la loro parte. Servono soldi e azioni dirette contro i proprietari dei terreni che in passato hanno avallato il comportamento criminale dell’imprenditore Ugolini (vecchio proprietario della Sep), perché finalmente la nostra comunità torni a respirare aria pulita.