TERREMOTO A SABAUDIA: DALLA FORTUNA DEL COVID CHE “SALVA PELLE E PALLE” AI TENTATIVI DI DEPISTAGGIO

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Dalla Coppa del mondo di Canottaggio emerge il “sistema” del Sindaco Gervasi che durerebbe da anni a Sabaudia: una compagnia di giro che riesce a ringraziare persino il Coronavirus

Secondo la magistratura, che non contesta l’associazione per delinquere, al centro del “sistema” di Sabaudia c’era proprio il Sindaco Giada Gervasi, eletta nel 2017 all’insegna del civismo rinnovatore e caduta con quest’indagine che coinvolge funzionari, dipendenti, imprenditori: si va dalla Coppa del Mondo di canottaggio alle concessioni balneari fino alla potatura del verde resa ad personas.

È un epitaffio alla speranza di novità il corpaccione dell’ordinanza da oltre 500 pagine che ha posto agli arresti domiciliari 12 persone e disposto divieti di dimora e interdizione dal lavoro anche nei confronti di Carabinieri Forestali con compiti di vigilanza al Parco del Circeo.

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Al centro dell’indagine, come protagonista principale, l’organizzazione dei mondiali di canottaggio del 2020 il cui slittamento all’anno venturo, causa una pandemia che aveva ridotto il mondo in lockdown, fu quasi benedetto per coprire il fallimento dell’evento che si sarebbe verificato in assenza del virus Sars-Cov-2. I vertici dell’organizzazione Gervasi e il Direttore del Comitato Sabaudia 2020, secondo gli inquirenti, nascondevano il ritardo dei lavori per la manifestazione sportiva senza rivelarla al Coni, al Prefetto e al Questore. Stavano facendo credere che andava tutto bene, ma tutto sarebbe stato compromesso da una certa incapacità gestionale arrivando persino deridere la Fisa (Federazione Internazionale Canottaggio) per aver fatto credere che l’organizzazione fosse compiuta.

Così il Direttore del Comitato Sabaudia 202′ Manzo confidava al telefono, intercettato dai Carabinieri, ciò che per lui era una fortuna. “Non ha senso – dice Manzo al Comandante del Centro Remiero della Marina Militare ammettendo il fallimento dell’organizzazione della Coppa del Mondo – perché una volta la fortuna…se così si può dire ci sta salvando la pelle e le palle“.

”È così – ribadisce Manzo – e grazie al Coronavirus cioè non sto bestemmiando eh“. Questo è il contenuto di una intercettazione che avveniva il 6 marzo 2020 quando il mondo era alle prese con l’insorgere di un virus il quale, in realtà, ha significato solo disperazione e problemi. E sempre in una intercettazione, per comprendere il tenore dei dialoghi, è Manzo a rallegrarsi di un’altra circostanza non proprio felice: “Abbiamo 350 ragazzi – dice all’imprenditore Pellegrino – che vengono a lavorare gratis…capisci!?!…perché la parola gratis è fantastica per me!!“.

E ne esce a pezzi la figura del Sindaco Giada Gervasi. Così la descrive il Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota: “Grazie al suo ruolo istituzionale, si è mostrata una abile dissimulatrice dei fatti e spregiudicata nel portare a termine i reati per fini politici“.

Secondo gli inquirenti, infatti, il Sindaco Gervasi, chiese “al Prefetto di Latina la convocazione del comitato provinciale per l’ordine la sicurezza pubblica all’indomani dell’attentato nella sede del Parco Nazionale del Circeo (ndr: per cui fu condannato Scavazza), salvo poi approfittare di tale situazione per influenzare i controlli nei confronti dei titolari delle attività balneari riconducibili ai propri avversari politici”.

E come non bastasse, c’è anche l’ombra del tentativo di depistaggio. “Gli indagati hanno cercato finanche di deviare le indagini. In particolare è emerso nel corso dell’indagine il tentativo della sindaca Gervasi di accreditarsi quale “confidente” dei carabinieri di Sabaudia al fine di depistare eventuali indagini o responsabilità a suo carico ed indirizzarle falsamente nei confronti di alcuni capi settori e di un assessore tanto da dichiarare falsamente di aver chiesto a quest’ultimo le dimissioni“.

Tanto è che le “false confidenze effettuate dalla Gervasi sono state smentite dalle intercettazioni telefoniche, nel corso delle quali è emerso che all’assessore ai lavori pubblici non vennero chieste le dimissioni bensì fu una sua scelta. Il comportamento della Gervasi appariva funzionale a precostituirsi un alibi qualora vi fossero state indagini nonché un probabile tentativo di depistaggio”.

Uno scenario devastante per la Città delle Dune e nonostante questo è arrivata in giornata anche la manifestazione di solidarietà della maggioranza nei confronti del Sindaco e Gervasi e del consigliere comunale Sandro Dapit (entrambi agli arresti domiciliari). “Piena fiducia nell’operato del Sindaco e del consigliere comunale nei confronti dei quali esprimiamo piena vicinanza. La nostra solidarietà anche all’ex assessore Innocenzo D’Erme e a tutte le persone coinvolte. Siamo fiduciosi nel corso della giustizia e chiediamo che ben presto venga fatta chiarezza, certi dell’onesta di questa Amministrazione e delle sue attività, operate nel solo interesse della collettività tutta”

A sostituire Gervasi, si legge nella nota, il vice sindaco Alessio Sartori.

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