Tornano le campagne Beach Litter 2025 e Spiagge e Fondali Puliti 2025 a Terracina con Legambiente e il Liceo Statale “Leonardo da Vinci”. Gli alunni del PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento – “Sentinelle del Verde” protagonisti della raccolta e categorizzazione dei rifiuti sulla Spiaggia di Levante e di una pulizia della Spiaggia di Ponente. Spiagge sempre sporche e con residui di fuochi d’artificio
Grazie al supporto dei volontari Legambiente e alla presenza attiva della prof.ssa Marta Minà, referente del PCTO “Sentinelle del Verde” definito con Legambiente Terracina presso il Liceo Statale “Leonardo Da Vinci”, e grazie alla presenza degli alunni, è tornata per l’ottavo anno consecutivo a Terracina, sabato 5 aprile, Spiagge e Fondali Puliti 2025, la storica campagna di Legambiente che da 35 anni coinvolge migliaia di persone in una mobilitazione collettiva di pulizia di spiagge e arenili dai rifiuti abbandonati. Dal 4 al 6 aprile sono state oltre 90 le iniziative in programma in Italia (di cui 76 aperte al pubblico) organizzate in 17 regioni (non solo costiere ma anchr dell’entroterra, per la presenza di fiumi e laghi) da Legambiente e 78 dei suoi Circoli e Regionali, a cui si aggiungono quelle oltre confine grazie alla sinergia con la campagna internazionale Clean Up the Med.
“Spiagge Pulite? Pinzaci tu!”, slogan scelto per l’edizione 2025, è un vero e proprio richiamo alla responsabilità per invitare tutte e tutti a collaborare in prima linea per la rigenerazione dei luoghi marini e costieri e Terracina ha scelto di partecipare scegliendo la spiaggia di ponente, con particolare riferimento al tratto di spiaggia libera antistante la ex Pro-Infantia e zone limitrofe, volendo segnalare la massima attenzione per la pulizia dei tratti di arenile libero e in gestione da parte della Amministrazione. Durante la raccolta sono state trovate e individuate diverse tipologie di rifiuti particolari come mutande, esche per la pesca sportiva, cassette di polistirolo, capsule per le macchine da caffè, viti e assi di legno da costruzione, stampelle per vestiario, resti di maschere da sub in gomma, resti di fuochi di artificio di carta.
Quella del marine litter è un’emergenza che Legambiente torna a fotografare anche con la nuova indagine Beach Litter 2025, una delle più grandi campagne di citizen science, condotta su 63 spiagge campionate (quasi il doppio rispetto all’edizione del 2024, in cui erano state 33) in 13 Regioni. Numeri alla mano, nel 2025, su un’area complessiva di 196.890 mq, sono stati 56.168 i rifiuti raccolti e catalogati. Una media di 892 rifiuti ogni 100 metri lineari. Rispetto all’edizione del 2024, si registra un peggioramento del “grado di pulizia” delle spiagge, calcolato per il secondo anno utilizzando il Clean Coast Index (CCI), un indicatore utilizzato a livello internazionale che stabilisce il livello di pulizia di una spiaggia sulla base della densità dei rifiuti presenti nelle aree campione monitorate: il 28% delle 63 spiagge monitorate risulta avere un CCI corrispondente ad un giudizio “spiaggia sporca” o “molto sporca” (nel 2024 il valore delle due categorie era stato del 6,6%). Diminuiscono rispetto al 2024 le spiagge “molto pulite”, che passano dal 42% al 27%, e le spiagge “pulite”, dal 24,2% al 14%.
Secondo l’indagine Beach Litter 2025, la plastica si conferma il principale antagonista delle spiagge: rappresenta il 77,9% degli oggetti rinvenuti su tutte e 63 le spiagge campionate (43.776 sui 56.168 totali). Seguono con l’8,3% gli oggetti in vetro/ceramica, il 4,3% la carta e cartone, il 3,6% i metalli e il 2,4% il legno. Tornando alla categoria plastica, tra gli “osservati speciali” i 10 prodotti in plastica monouso e reti e attrezzi da pesca e acquacoltura che, a tre anni dalla loro messa al bando dalla Direttiva SUP (Single Use Plastics),in vigore in Italia dal 14 gennaio 2022, rappresentano ancora il 40,5% del totale dei rifiuti monitorati.
Continuano a “spopolare” i mozziconi di sigaretta: il 7,5% del totale, una media di 7 ogni 10 metri lineari di spiaggia. Altro nemico attestato per le spiagge sono i cotton fioc in plastica, il 5,6% della classifica generale, che sono stati messi al bando in Italia dal 2019.
Qui nel report i dati di dettaglio di Beach Litter 2025 https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2025/04/Beach-Litter_2025.pdf
Il 17 marzo scorso Terracina aveva invece scelto per la campagna Beach Litter 2025, la Spiaggia di Levante (detta la Spiaggetta), e anche in quel caso sono stati gli studenti del PCTO “Srntinelle del verde” insieme ad altri volontari ad essere attivi nella raccolta e nella categorizzazione dei rifiuti, azione che ha contribuito anche alla Missione dell’UE “Restore our Ocean and Waters per il 2030”.
Per quanto riguarda Terracina, secondo il protocollo standard di Beach Litter, sono stati raccolti sulla spiaggia di levante ben 1280 rifiuti per 100 metri lineari (l’anno scorso sulla stessa superfice campionata erano 688), e ai primi cinque posti della classifica delle tipologie di rifiuti raccolti figurano in testa 1) 251 resti di fuochi d’artificio (carta) pari al 19,61% del totale, una tipologia di rifiuto che mai era stata trovata in così grande quantità, 2) 164 oggetti e frammenti di plastica di grandezza tra i 2,5 e i 50 cm pari al 12,81% del totale, (l’anno scorso erano 59 (ovvero 8,58%)), 3) 164 mozziconi di sigaretta pari al 12,81% del totale (l’anno scorso erano 158 quelli raccolti (22,97% rispetto al totale)), 4) 74 tappi e coperchi di bevande pari al 5,78% del totale (l’anno scorso erano 45 (6,54%)), 5) 66 frammenti di carta pari al 5,16% del totale.
Quanto analizzato a Terracina rispecchia abbastanza fedelmente la media nazionale, anche se non possiamo sottacere il dato rilevantissimo dei resti di fuochi d’artificio (sia in carta che in gomma) che segnalano una cattivissima pratica di mancato smaltimento che andrebbe duramente sanzionata, primo perché i fuochi di artificio non possono essere accesi in prossimità di aree protette, come il Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi (a pochi metri dalla Spiaggia) e sia perché arrecano disturbo alla zona di nidificazione del Falco pellegrino (Falco peregrinus Tunstall, 1771), specie tutelata a livello comunitario dalla Direttiva Uccelli e a livello nazionale, e le onde sonore sono pericolose per la stabilità delle falesie costiere e di alcuni monumenti naturali come Pisco Montano o storico-archeologici come La Porta Napoletana.
Il podio dei materiali più diffusi spiaggia di Levante resta sempre la plastica con il 65% degli oggetti rinvenuti (l’anno scorso era il 77,62%). Segue la carta/cartone con il 29,38% (l’anno scorso era 5,23%), il vetro/ceramica con il 1,64% (l’anno scorso era il 4,22%), seguito dalla gomma con il 1,48% (l’anno scorso era il 4,94%) e anche questo del tutto in linea con il dato nazionale, al netto di una prevalenza dei rifiuti di carta/cartone che deve essere indagata e sanzionata.
“I dati raccolti nella nostra annuale indagine sull’inquinamento di spiagge e arenili dovuto all’abbandono di rifiuti confermano quanto ancora siano necessarie le campagne di pulizia collettiva come Spiagge e Fondali Puliti. Nonostante i prodotti messi al bando dalla direttiva europea sulla plastica monouso non si nota una significativa riduzione in termini percentuali dei rifiuti, anzi in alcuni casi abbiamo notato degli incrementi, e questo è molto deludente e rende necessaria una sorveglianza specifica per valutare l’ efficacia delle misure previste dalla direttiva sulla plastica monouso. La vendita dei prodotti presentati come riutilizzabili, ma considerati usa e getta, è un gran pasticcio che alimenta la produzione di plastica tradizionale, contraddicendo l’obiettivo della direttiva europea, e mette a rischio la filiera industriale delle bioplastiche in Italia. Su questo paradosso pesa anche la mancata definizione del concetto di “riutilizzabile” nella Direttiva SUP e nel decreto legislativo di recepimento 196/2021. Al Governo Legambiente indica tre priorità: definire il concetto di “riutilizzabile” nel decreto legislativo 196/2021; stabilire le informazioni che è obbligatorio riportare su questi prodotti avviando campagne di sensibilizzazione mirate; mettere in campo un piano di monitoraggio dei flussi di prodotti in plastica monouso e dei prodotti riutilizzabili immessi sul mercato.
Nella lotta alla plastica monouso l’Italia non deve abbassare la guardia, ma anzi moltiplicare il suo impegno per la sua riduzione. Sforzi necessari visto che questi prodotti rappresentano ancora il 40,5% del totale dei rifiuti monitorati nel 2025 sulle nostre spiagge secondo i dati dell’indagine ‘Beach litter’ e che incombe sul Belpaese una procedura d’infrazione europea per il mancato rispetto della direttiva 2019/904 sulla plastica monouso e le norme procedurali dell’UE sulla trasparenza nel mercato interno. Bisogna continuare a intervenire anche attraverso atti istituzionali (ricordiamo che il Comune di Terracina dovrebbe emettere la nuova ordinanza plastic free dopo lo stop del Covid) e attraverso attività di informazione e sensibilizzazione e con l’implementazione di servizi di raccolta efficaci per questi contesti più delicati, visto che l’area costiera è una area che se non ben pulita rischia di diventare una grave minaccia per gli ecosistemi acquatici (e la crescente presenza della Tartaruga Caretta Caretta) e può anche abbassare di molto il valore turistico delle città costiere, visto che l’UNEP stima che, a livello globale, ogni anno 19-23 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica inquinano laghi, fiumi e mari e prevede che le emissioni quasi triplicheranno entro il 2040. Mentre un recente report del progetto MedBioLitter, segnala 22 specie particolarmente a rischio tra la megafauna marina, inclusi cetacei, foche, tartarughe, squali, razze, tonni e pesci spada. Tra i maggiori impatti registrati, la mortalità per ingestione diretta di plastiche e microplastiche e alterazioni sul ciclo riproduttivo.
Per questa ragione chiediamo alla Amministrazione di tenere in massimo conto quanto da noi rilevato e ci aspettiamo una ordinanza specifica per il contrasto all’abuso dei fuochi d’artificio sulle spiagge, accogliendo un cambiamento necessario e sempre più richiesto dalla cittadinanza, magari prevedendo una deroga per le feste patronali e avviando un percorso di transizione verso modalità di festeggiamento più sostenibili e rispettose dell’ambiente e del nostri amici animali. In molte altre città d’Italia l’uso di spettacoli luminosi innovativi come videomapping, fasci di luce e fuochi d’artificio silenziosi, ha portato un valore aggiunto senza compromettere l’aspetto evocativo dei festeggiamenti, e sempre maggiori risorse in bilancio per la corretta pulizia delle spiagge, sostenendo e patrocinando le nostre iniziative di sensibilizzazione, rendendole patrimonio della collettività. Ringraziamo tutti i nostri volontari e gli alunni del Liceo Statale per la grande generosità e la presenza alle iniziative, le Referenti PCTO di Istituto, prof.sse Ciarlone e De Filippis, e il Dirigente Scolastico per il suo costante supporto”– dichiarano Anna Giannetti, Presidente di Legambiente Terracina e Consigliere Nazionale della Associazione e Marta Minà, Consigliere del Direttivo di Legambiente Terracina e docente presso il Liceo Statale “Leonardo da Vinci”.