Su sollecitazione di Europa Verde Terracina, la deputata Rossella Muroni (eletta con Leu), vice Presidente della Commissione Ambiente Territorio Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, leader della componente ecologista dei Verdi alla Camera, ha presentato, nei giorni scorsi, una interrogazione al Ministro della transizione ecologica, al Ministro della cultura e al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sul caso “simbolico” del sequestro del cantiere di rigenerazione “Ex Pro Infantia” a Terracina invitando il Governo ad una riflessione tecnica sulla materia per evitare il ripetersi di casi analoghi
Muroni, nei giorni scorsi, ha proposto e presentato, sollecitata da Europa Verde Terracina, una interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro della transizione ecologica, al Ministro della cultura, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sulla vicenda emblematica del sequestro per presunta lottizzazione abusiva della ex Pro Infantia a Terracina, un lotto pregiatissimo fronte-mare, sequestro convalidato dal GIP lo scorso 8 gennaio, e confermato dal Tribunale del Riesame lo scorso 2 febbraio.
L’interrogazione, stante la situazione relativa all’immobile e all’intero lotto della ex Pro Infantia a Terracina, oggetto di sequestro preventivo da parte della magistratura per abusiva lottizzazione dell’area la quale, a seguito della dichiarata incostituzionalità del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) da parte della Corte Costituzionale, non poteva rientrare nell’applicazione della normativa sulla rigenerazione urbana, chiede ai Ministri in indirizzo di sapere: “se il Governo sia a conoscenza di quanto evidenziato in premessa e, nel caso, se intenda promuovere, per quanto di competenza, una riflessione tecnica al fine di garantire, nel rispetto delle competenze specifiche del comune di Terracina e della Regione Lazio, che casi come quello di cui in premessa non debbano ripetersi e, al tempo stesso, se non si ritenga opportuna una ulteriore riflessione tecnica al fine di garantire una corretta gestione di tutti gli ulteriori atti relativi ai diversi insediamenti, di natura tutt’altro che conservativa”.
Con l’interrogazione al Governo, Europa Verde Terracina ha voluto portare all’attenzione del Governo nazionale il caso della ex- Pro Infantia a Terracina, uno dei Comuni più importanti della Provincia di Latina, dove a partire dal 2017 è stato elaborato un Quadro normativo e regolamentare con una interpretazione della legge regionale 7/2017 (cd Rigenerazione Urbana) che potrebbe consentire, a nostro avviso, una potenziale aggressione speculativa del territorio comunale, già gravemente e cronicamente carente sia di spazi verdi che di parcheggi e con un indice molto elevato di consumo di suolo. Tale Quadro normativo e regolamentare è riferito ad una serie di delibere di consiglio (la n. 152 del 28 dicembre 2017, la N. 52-53-54 del 16 Luglio 2018, la 111 del 28 dicembre 2018, la N. 38 e 39 del 25 Giugno del 2019) che in alcuni casi esulano dalle previsioni della legge 7/2017 (vedi regolamento sulla monetizzazione degli standard urbanistici che consente nel caso di comprovata impossibilità di reperire gli standard urbanistici di monetizzare oltre i 1000 metri quadri consentiti dalla legge) e in altri ne estendono invece che restringere gli ambiti di applicazione (vedi la definizione degli ambiti per il cambio di destinazione d’uso). Quadro peraltro su cui la Regione Lazio, organo sovraordinato di controllo, più volte sollecitata con esposti e audizioni, non si è ancora pronunciata in modo univoco anche con riferimento alla nota regionale prot. n. 477424 del 21.06.2019 della Direzione Regionale Territorio inviata al Comune di Terracina, in relazione proprio alle suddette delibere, nota il cui contenuto ad oggi non ci è ancora noto. Tutto ciò, in assenza di chiarimenti in merito, ci mette nella condizione lecita almeno di domandarci quali siano stati i risvolti dell’intero iter di condivisione di tutto il Quadro normativo e regolamentare deliberato.
Inoltre la Legge n.7/2017 della Regione Lazio sulla Rigenerazione urbana sta già suscitando molte perplessità e lascia, a nostro avviso, ampi varchi a pericolose interpretazioni speculative e tra l’altro consente rischiosamente di mettere mano a tutta la strumentazione urbanistica (PRG, PPE, etc) di livello comunale senza richiedere di sottoporre quelle varianti alla VAS (valutazione ambientale strategica) come invece previsto dal decreto legislativo 152 del 2006 (testo unico Ambiente).
La situazione a Terracina ci preoccupa ancora di più visto che potrebbe aprirsi a breve anche un nuovo cantiere di demolizione e ricostruzione su un lotto pregiatissimo fronte-mare con un altro immobile storico (Ex Villa Adrover) alienato dal Comune ad un privato, con le stesse identiche caratteristiche della Ex Pro infantia, andando a modificare per sempre il paesaggio del nostro prezioso lungomare.
“Europa Verde Terracina, già autore di una istanza di accesso agli atti riscontrata con notevole lentezza, di un dettagliato esposto a tutti gli Enti coinvolti nell’iter autorizzativo del permesso di costruire per la ex Pro Infantia, – di cui peraltro attende risposta soprattutto dalla competente Direzione Territorio della Regione Lazio-, autore delle osservazioni con richiesta di annullamento delle 4 delibere di variante al PRG del 28.7.2020 (parliamo di quasi 100.000 metri cubi di nuova edilizia residenziale) e di una interrogazione a risposta scritta, da parte del Consigliere Regionale di Europa Verde Marco Cacciatore, al Presidente Zingaretti, all’Assessore Competente e alla Giunta Regionale sul caso del cantiere di “rigenerazione urbana” della ex Pro Infantia sequestrato a Terracina, porta il caso emblematico della “ex Pro Infantia” all’attenzione del Governo nazionale, grazie all’interesse attivo sul caso dell’On. Rossella Muroni, vicepresidente della VII Commissione della Camera dei Deputati (Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici), leader della componente ecologista dei Verdi alla Camera dei Deputati, che ringraziamo. Nella interrogazione si pone l’accento sugli effetti nefasti di un indirizzo politico che si sta dando allo sviluppo urbanistico della città di Terracina, città pregiata dal punto di vista storico-naturalistico, paesaggistico e turistico, con un recepimento a livello locale (la cui approvazione e condivisione tra Enti, in mancanza di un riscontro ufficiale da parte della Regione Lazio, è ancora tutta da dimostrare) del quadro normativo regionale (legge 7/2017), e con decine di interventi gravemente impattanti già approvati o in iter, tra Programmi Integrati di Intervento ai sensi della Legge Regionale n. 22/1997, Permessi a costruire demolizione/ricostruzione legge regionale 7/2017 (cd. Rigenerazione Urbana), Permessi di Costruire Convenzionato ex art. 28/bis del DPR 380/2001 e art. 3/ter della L.R. 36/1987 e Permessi di Costruire ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 comma 6 del DPR 380/2001, quasi la metà del volume di permessi di costruire residenziali e non residenziali autorizzato nell’intera provincia di Latina nel 2019!. Una politica di gestione del territorio davvero inconcepibile in una città in cui il consumo di suolo è già al 12% contro una media nazionale del 7%, il verde urbano fruibile è di soli 4,7 metri quadri ad abitante contro una media delle città analoghe che è di 47 (10 volte tanto !!), di molto inferiore anche a quanto previsto dalla legge urbanistica che stabilisce in almeno 9 metri quadri per abitante lo spazio riservato al verde urbano, e con una carenza storica di parcheggi e servizi” – dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa Verde Terracina.