TERRACINA. IN MANETTE IL CAPORALE “ANS”, L’INDIANO CHE “AIUTAVA” GARGIULO CON I LAVORATORI SOTTOMESSI

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Nella scorsa notte, gli Agenti del Commissariato di Terracina hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Latina – Ufficio G.I.P, su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Latina, a carico di Hansra Balwant Singh, 36enne cittadino indiano.

La misura segue e completa le indagini che avevano portato lo scorso 11 ottobre all’arresto dell’imprenditore agricolo Alessandro Gargiulo resosi responsabile dello sfruttamento di braccianti agricoli immigrati, percossi a bastonate e minacciati con l’uso di un fucile a pompa.

Le indagini avevano fatto emergere il ruolo di un “caporale” conosciuto con lo pseudonimo d “ANS”. Gli elementi acquisiti dagli investigatori hanno consentito di appuntare le attenzioni investigative sul cittadino indiano che aveva favorito il Gargiulo nel disfarsi dell’arma dopo averla utilizzata per terrorizzare i braccianti agricoli.

Come avevano raccontato le vittime, il connazionale “ANS” aveva il compito di sorveglianza sui campi e di contabilizzazione, di ogni singola ora di lavoro prestato, secondo parametri totalmente difformi ai contratti di lavoro della categoria. La paga oraria, fissata in circa 4 euro senza tenere conto delle maggiorazioni in caso di orari festivi e notturni, veniva drasticamente ridotta dal caporale che annotava su un quaderno ogni singola pausa, anche quelle fatte per provvedere ai bisogni fisiologici.

Nel corso dell’operazione di polizia, che ha portato all’arresto del “caporale ANS”, sono stati rinvenuti utili riscontri all’indagine. Gli Agenti della Squadra Anticrimine hanno sequestrato documentazione, al vaglio degli organi requirenti, che richiama esattamente quanto riferito dalle vittime.

I capi d’imputazione a carico dell’arrestato, ristretto presso la Casa Circondariale di Latina, sono gli stessi contestati al suo datore di lavoro. ANS dovrà infatti rispondere, in concorso con l’imprenditore agricolo, dei reati di sfruttamento del lavoro con l’aggravante delle minacce nonché di favoreggiamento personale e porto abusivo di arma da fuoco.

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