Europa Verde Terracina boccia il Bilancio Consolidato 2023 dell’Ente Comunale, approvato dalla maggioranza nella seduta di Consiglio del 18 Novembre, e ribadisce la necessità di rivedere i modelli organizzativi con i quali oggi il Comune gestisce due asset strategici, come i servizi sociali e la valorizzazione del patrimonio culturale, oggi affidati, rispettivamente, all’Azienda Speciale e alla Fondazione Città di Terracina.
Nella seduta di Consiglio Comunale del 18 Novembre è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza (FDI, Lega, Lista Giannetti, Gruppo Misto) ed il voto contrario della minoranza (PD, Europa Verde, Progetto Terracina, Città del Possibile), assente in Aula, al momento del voto, FI, il Bilancio Consolidato 2023 che integra i consuntivi dell’Ente e delle due sue partecipate: l’Azienda Speciale per l’erogazione dei servizi sociali e la Fondazione Città di Terracina per la promozione del patrimonio storico, artistico e culturale. Anche quest’anno l’approvazione del Consolidato avviene in ritardo rispetto alla scadenza del 30 settembre fissata dal Tuel (Decreto legislativo n. 267/2000) all’articolo 151, dal momento che l’approvazione del Consuntivo 2023 dell’Azienda Speciale, che da Statuto dell’Azienda dovrebbe avvenire entro fine maggio, è avvenuta solo a fine settembre.
Dall’analisi del Conto Economico relativo al Bilancio Consolidato, la situazione migliora rispetto al 2022 in particolare riguardo alla Gestione Operativa ed al Risultato di Esercizio pari a 5.832.185€ con un incremento rispetto al 2022 che aveva registrato un risultato di 1.033.169€. Questo si deve sostanzialmente al miglior andamento del Conto economico del Rendiconto 2023 dell’Ente (con un Risultato di esercizio che è passato da 1.341.369€ del 2022 a 6.009570€ nel 2023) ed alla migliore performance 2023 dell’Azienda Speciale (che rispetto alla perdita degli ultimi 2 anni, nel 2023 registra un utile, anche se contenuto, di 45.970€) mentre la Fondazione Città di Terracina chiude di nuovo il 2023 in negativo (-4.219€). Visto il peso preponderante, in termini numerici del bilancio dell’Ente, rispetto ai bilanci delle partecipate, il risultato del Consolidato è fortemente condizionato dalla performance dell’Ente fotografata dal Rendiconto 2023, approvato a maggio scorso e sul quale, in sede di approvazione in Consiglio comunale, il 23 maggio scorso, avevamo fatto le nostre considerazioni evidenziando le molte e significative criticità strutturali che si trascinano, da anni, come la limitata capacità di acquisire risorse esterne in particolare con riferimento alle entrate in conto capitale, la difficoltà di metterle a valore realizzando investimenti, la mancanza di un serio piano di recupero dell’evasione, il volume elevato dei Residui attivi e dei fondi accantonati (FCDE e contenzioso), l’incapacità di non riuscire a spendere neanche le risorse stanziate nel Bilancio di previsione, con una macchina amministrativa che pare bloccata e che spesso, sembra girare a vuoto.
Ora, però, al di là dell’aspetto numerico, la questione principale che questo Bilancio Consolidato continua a porre a chi oggi amministra la Città, alla luce dei risultati economici che continuano certamente a non brillare da parte delle Partecipate, riguarda, come già avevamo segnalato in occasione dell’approvazione del Consolidato 2022, i modelli organizzativi che oggi, il Comune di Terracina, utilizza per gestire due settori cruciali come i servizi sociali e i beni culturali della città, evidenziando tutti i limiti di questi modelli organizzativi, non in grado di dare un nuovo slancio ai servizi affidati e di porsi e perseguire obiettivi sfidanti.
Riteniamo che questi modelli dovrebbero essere profondamente rivisti, mettendo mano sia all’Azienda Speciale che alla Fondazione Città di Terracina, perché abbiamo bisogno di strutture moderne e competitive in grado di fare progetti di qualità, di attrarre investimenti, di acquisire risorse economiche esterne. Organizzazioni in grado di far crescere il Valore della Produzione e di sostenere ed ottimizzare i costi, a partire da quelli del Personale che superano abbondantemente il 50% dei costi totali sia per l’Azienda Speciale che per la Fondazione Città di Terracina.
Abbiamo bisogno di Organizzazioni efficienti e innovative in grado di far crescere il volume dei ricavi e la qualità dei servizi forniti. Abbiamo bisogno di un Ente Comunale che ritorni ad assumere con responsabilità un ruolo centrale di indirizzo e di controllo e sia in grado di assicurare ed attuare serie politiche sia di sviluppo dei servizi sociali che di recupero e valorizzazione dello straordinario patrimonio storico, archeologico ed artistico di questa città, mettendo finalmente a valore gli investimenti milionari del Ministero della Cultura per la nostra città, per una delle vere ricchezze di questa città ovvero i beni culturali che la sua storia millenaria ci ha donato e che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare, soprattutto in questa fase con la Via Appia diventata Patrimonio Mondiale della Umanità UNESCO e con la Via Francigena del Sud, fondamentale per il prossimo Giubileo del 2025, tenendo conto che Terracina presenta il più ampio perimetro di bene tutelato UNESCO per la Via Appia (755.25 ettari area CORE e 834.96 ettari area BUFFER), seconda solo al perimetro di Roma e all’intera via Appia Traiana fino a Brindisi.
Politiche in grado di assicurare ricadute sull’economia della città in termini di potenzialità, di creazione di valore economico, di sviluppo sociale e turistico e di lavoro soprattutto per i giovani. Non è più il tempo di continuare a tenere in piedi due strutture come sono oggi l’Azienda Speciale e la Fondazione. Una l’Azienda Speciale che presenta Ricavi delle vendite e delle prestazioni per 1.985.418€, Costi per 3.713.399€ di cui ben 2.397.177€ (64,5%) sono i costi del Personale, ed il cui equilibrio è assicurato dal contributo fisso, da anni e da rivedere, di 1.550.000€ erogato dall’Ente. Un eufemismo chiamarla Azienda, dovremmo chiamarla, più che altro, un erogatore di servizi, alcuni dei quali esulano anche dal suo specifico mandato come quelli di manutenzione, a costi fissi, stabiliti da Regione e Comune.
L’altra la Fondazione che presenta Ricavi per 308.014€, Costi per 303.475€ di cui 152.161€ sono i costi del Personale (oltre il 50%). Diciamo che non sono certo questi i volumi economici che si immagina debba produrre una organizzazione deputata a promuovere e valorizzare un patrimonio storico e artistico, della dimensione e del valore, di quello che ha la fortuna di vantare questa città.
Ora, l’impressione che si ha, è che sia l’Azienda Speciale che la Fondazione, siano frutto di scelte non certo dettate dall’efficienza e dalla competitività, retaggio di un passato che si trascina stancamente, e che, come vediamo dai dati di bilancio, fino ad oggi sono state improntate ad una gestione un po’ “casereccia”, Due organismi che sono serviti e che servono all’Amministrazione solo per sgravarsi (ma solo in apparenza) delle sue responsabilità nei confronti dei cittadini e alla politica di turno per gestire un piccolo potere fatto di nomine e di assunzioni nel più puro spirito clientelare e soprattutto senza valorizzare il patrimonio di risorse specialistiche presenti in Azienda e Fondazione, disincentivando le persone più capaci e meritevoli.
Adesso, è ora di fare finalmente un salto di qualità, innovandole profondamente, prendendo spunto anche dalle migliori pratiche esistenti a livello nazionale, investendo su nuove linee di servizi e assumendo solo personale specializzato e mirando ad una gestione moderna e all’altezza degli obiettivi sfidanti che questa Città e la sua Amministrazione deve cominciare a porsi, di questi due asset fondamentali, uno per lo sviluppo turistico-culturale della nostra città e l’altro per la cura ed il benessere dei cittadini ed in particolare dei più fragili.
Gabriele Subiaco Consigliere al Comune di Terracina per Europa Verde Terracina, co-portavoce di Europa Verde Terracina, Consigliere Nazionale di Europa Verde