Sequestro Sombrero a Terracina, l’intervento dell’Associazione Antimafia Antonino Caponnetto: il litorale considerato comune un far west
“Il sequestro del lido Sombrero, disposto dal GIP di Latina Pierpaolo Bortone su richiesta del Sostituto Procuratore Dott. Giuseppe Miliano, fa seguito ai due precedenti sequestri, ormai risolti sebbene in attesa di definizione delle rispettive procedure giudiziali, e all’ormai annoso e rumoroso sequestro del complesso Pro Infantia per il quale, stante l’evidenza delle prove, è stato chiesta l’emissione del Decreto di giudizio immediato.
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Secondo gli inquirenti, sarebbero state poste in essere diverse violazioni degli strumenti urbanistici, in contrasto con il Piano di Utilizzazione degli Arenili, abusi edilizi compiuti entro la fascia di rispetto dei trecento metri dalla battigia, area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Un minimo comune denominatore sembra emergere dall’iniziativa delle autorità inquirenti e cioè il nome del Geom. Giuseppe Zappone, che risulta tecnico dello stabilimento La Vela, tecnico nel cantiere ex Pro Infantia e tecnico dello stabilimento Sombrero.
Vale evidenziare questo tecnico è il figlio dell’ex sindaco di Terracina nonché Presidente del Consiglio Comunale durante la prima consiliatura Procaccini, Giovanni Zappone, e fratello dell’attuale assessore della giunta Tintari, Emanuela Zappone.
Nel merito della vicenda Sombrero, le autorità inquirenti affermano che sin dal 2019 il settore attività produttive del Comune aveva rilasciato parere negativo al progetto presentato dal geometra Zappone, successivamente fu il Mibac, con varie prescrizioni, a dare il via libera al progetto, sulla base, però, di prospettazioni fittizie sempre del geom. Zappone.
Queste, in estrema sintesi, le motivazioni alla base del sequestro da parte della Procura della Repubblica di Latina.
Il litorale terracinese, ed in generale tutta l’area demaniale (vedi arresto Suffer per area Luna Park), per troppo tempo è stato considerato un far west, lasciato a se stesso, al suo destino ed alla merce’ del più forte. La sensazione è che ci sia una sorte di sistema che pensa di poter utilizzare il territorio a proprio uso e consumo grazie ad importanti coperture.
Basterebbe ricordare, come facilmente desumibile con una semplice ricerca su internet, come il Sombrero sia stato punto di raccolta elettorale e luogo di frequentazione previlegiato di importanti quanto discussi esponenti politici.
Vogliamo augurarci che le lodevoli quanto doverose iniziative della Magistratura e della Guardia Costiera in particolare, possano non solo ristabilire un minimo di legalità, ma aiutino la collettività terracinese a riappropriarsi dei propri luoghi, della loro bellezza e della loro vocazione turistica a favore di tutti e non di pochi privilegiati. L’Associazione Caponnetto, come sempre, sarà al loro fianco”.
Così, in una nota, Vittorio Marzullo Responsabile della Sezione Terracina e Simona Ricotti Segretaria nazionale.