TERRACINA, APPROVATO IL PUA DAL COMMISSARIO

Lungomare Terracina
Lungomare Terracina

Piano utilizzazione degli arenili a Terracina, il Commissario prefettizio Francesco Cappetta adotta preliminarmente il Pua

Il Commissario straordinario, Francesco Antonio Cappetta, ha adottato, tramite una delibera con i poteri del Consiglio Comunale disposta oggi 13 dicembre, il cosiddetto Pua: il piano utilizzazione degli arenili che regolerà la gestione delle spiagge sul lungomare terracinese.

Il Piano di Utilizzazione degli Arenili (P.U.A.) – come ricorda la delibera commissariale – è uno strumento di programmazione e pianificazione dell’utilizzo delle aree demaniali marittime non avente valore di strumento urbanistico e che la finalità primaria dello stesso è quella di individuare la regolamentazione del bene demaniale per fini turistici, in regime di compatibilità con gli obiettivi di tutela e salvaguardia dell’ambiente costiero. Si tratta, quindi, di uno strumento programmatico volto a realizzare un modello di sviluppo sostenibile del territorio costiero attraverso varie previsioni tra cui la concessione a privati di strutture minime di servizio riferibili agli usi turistico ricreativi.

Anche a Terracina, l’approvazione è sulla base del “Piano Regionale di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo per finalità turistico ricreative”. Tutti i comuni del litorale laziale sono tenuti ad adottare o integrare i propri Piani di Utilizzazione degli Arenili (P.U.A.), in conformità alle linee definite nello stesso P.U.A. regionale.

Senza l’approvazione del Pua comunale, gli enti rimangono esclusi all’accesso ai bandi e ai finanziamenti regionali dedicati alle aree demaniali con finalità turistico-ricreative. Lo scorso 18 gennaio, il Comune di Terracina ha acquisito la nota della Regione Lazio con cui sono stati prorogati i termini per la redazione dei nuovi Piani di Utilizzazione degli Arenili (P.U.A.) Comunali al 31 dicembre 2022.

Al momento, il Comune di Terracina è dotato di un Piano di Utilizzazione degli Arenili approvato a seguito dell’Accordo di Programma sottoscritto tra la Regione Lazio e il Comune di Terracina a marzo 2003. Successivamente una delibera di Consiglio Comunale, datata 12 giugno 2012, aveva adottato la proposta
di adeguamento e revisione del P.U.A. Il Piano fu alla Regione Lazio per la verifica di assoggettabilità alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che non risulta non essere stato mai concluso.

Un buco di diversi anni che è stato colmato da una Determinazione dirigenziale – la n. 461 del 21 marzo 2022 – con cui è stato affidato l’incarico per la redazione del P.U.A. ai professionisti romani Alessandro Calabrò (Capogruppo e Mandatario) e Diana Giuliani (Mandante). Questi ultimi, lo scorso 3 agosto, hanno trasmesso la proposta preliminare del P.U.A. al Comune.

Un piano che non poteva che essere improntato sulla tutela dell’ambiente, considerato che il Comune di Terracina comprende due Sic (siti d’importanza comunitaria) come i fondali tra Capo Circeo e Terracina, di 3377 ettari circa riconosciuto come il sito più esteso e interessante del Lazio, e i fondali tra Terracina e Lago Lungo. Senza contare la presenza dei Siti Natura 2000 presenti: 120 Praterie di Posidonia (Posidnion oceanicae); 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina; 1170 Scogliere; 1028 Pinna Nobilis.

Un ente – si legge nella delibera commissariale – che negli anni ha adottato diversi provvedimenti e atti che stabilivano la cura dell’ambiente e la salvaguardia di esso. Principi non rinunciabili che sono stati fissati: la gestione razionale e sostenibile delle aree costiere deve passare attraverso un corretto equilibrio fra la salvaguardia degli aspetti ambientali e sociali e lo sviluppo delle attività economiche. L’obiettivo – scandisce la delibera del Commissario – è quello di ricercare il giusto equilibrio tra la necessità di salvaguardare la fascia costiera dal punto di vista ambientale e paesaggistico (libera visione del mare) e la contemporanea esigenza di sviluppare le attività turistiche e ricreative, in un’ottica di sviluppo sostenibile del territorio, a garanzia e a tutela delle generazioni future.

Tra le Circolari regionali che hanno ispirato il Pua terracinese, il Commissario menziona la Nota esplicativa del 6 luglio, “con cui sono stati forniti ai comuni costieri chiarimenti sul riconoscimento della valenza principale della fruibilità dell’arenile, individuata nell’attività di balneazione, da intendersi come vocazione naturale, attribuendo invece all’attività di ristorazione una portata accessoria, tant’è che la sottrazione di arenile destinato ad attività e servizi per la balneazione a vantaggio della attività di ristorazione, comportando una modifica sostanziale alla concessione demaniale marittima”.

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