TENTATO OMICIDIO PINCHERA: SCARCERATO IL 35ENNE DI SCAURI FERMATO CON I DUE DI SILVIO

Cassino
Tribunale di Cassino

Dopo quasi 4 mesi, è stato scarcerato Mario Cappabianca, accusato di aver partecipato ad un tentativo di omicidio a Cassino insieme a tre persone di cui due riconducibili al clan Di Silvio

Cappabianca, 35enne di Scauri (Minturno), difeso dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha ottenuto gli arresti domiciliari per decisione del giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Cassino Salvatore Scalera.

Secondo la Procura di Cassino che sta svolgendo le indagini, l’episodio in cui è rimasto coinvolto lo scaurese Cappabianca risale allo scorso dicembre quando, insieme a al 31enne Alessio Di Silvio di Cassino, alla sorella Francesca Di Silvio (22 anni) domiciliata a Scauri e alla ventenne Noemi Del Nobile (di Foggia ma residente a Cassino), si introdussero armati di bastoni e coltelli all’interno di un’abitazione dove dimorava il 36enne Bruno Pinchera, nella frazione di Cassino chiamata San Bartolomeo. Pinchera, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quasi ucciso per un pregresso debito di droga o almeno fu questa la prima ipotesi del movente.

Alessio Di Silvio, Francesca Di Silvio, Noemi Del Nobile e Mario Cappabianca
Alessio Di Silvio, Noemi Del Nobile, Francesca Di Silvio e Mario Cappabianca

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L’uomo, anche lui di Cassino, fu colpito quasi mortalmente a causa di alcuni fendenti subiti alla schiena e all’addome: necessario il ricovero al Pronto Soccorso del Santa Scolastica.

Le indagini, condotte dai militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Cassino, diretti dal Capitato Ivan Mastromanno e coordinati dal Tenente Massimo Di Mario, portarono in un primo momento all’arresto dei due Di Silvio e di Del Nobile; successivamente, in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Formia, fu identificato il quarto uomo, ossia Mario Cappabianca, compagno di Francesca Di Silvio, dopo aver ascoltato alcuni testimoni e confrontato le dichiarazioni raccolte.

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A distanza di quasi quattro mesi, dopo che anche la Di Silvio fu scarcerata perché madre di un minore di 2 anni, il ruolo di Cappabianca nel tentato omicidio in concorso parrebbe ridimensionato.

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