Condanna confermata a otto anni per tentato omicidio a carico di Singh Parveer, l’uomo di nazionalità indiana che a marzo 2016 fu arrestato per aver quasi ucciso di botte un suo connazionale
L’episodio del violento pestaggio avvenne il 20 marzo 2016 quando Parveer, alterato dall’alcool, aggredì a bastonate, presso il Parco Falcone e Borsellino, il connazionale Ravinber Singh, prima stordito dai violenti colpi e successivamente finito in coma.
L’uomo si risvegliò dal coma solo un mese dopo e Parveer dovette affrontare il processo pur avendo negato, dopo il suo arresto nell’immediatezza del fatto avvenuto ai Giardinetti, di aver pestato a sangue e quasi a morte il connazionale.
Parveer, che fu ammanettato mentre fuggiva lungo via Cesare Augusto, disse che sarebbero stati altri due connazionali a ridurre in fin di vita Singh: una tesi che non fu accolta dal giudice per le indagini preliminari nell’interrogatorio di garanzia.
La condanna in primo grado a otto anni per tentato omicidio arrivò a maggio 2017 (l’indiano scelse di essere giudicato col rito abbreviato), a fronte della richiesta del Pm che seguì il caso, Cristina Pigozzo, che aveva chiesto per lui 14 anni. Otto anni confermati anche in sede di Corte d’Appello dove la difesa di Parveer aveva fatto ricorso.
Lo scorso febbraio, però, la Corte di Cassazione a cui il legale di Parveer, avvocato Marco Reale, si era rivolto, aveva rinviato ad altra sezione di Corte di Appello per decidere di nuovo sulla pena da comminare all’indiano.
Ora, la seconda sezione di Corte di Appello di Roma ha deciso, confermando la pena di otto anni per tentato omicidio in riferimento a uno degli episodi più efferati della recente cronaca nera pontina, tanto più che il pestaggio violento, al limite dell’omicidio per motivi mai ben precisati, avvenne nel parco più noto del capoluogo.