Nella giornata di ieri, 2 ottobre, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Martina Taglione, che ha diretto le indagini condotte dalla Squadra Mobile, guidati dal dirigente Giuseppe Lodeserto, a carico di un ventenne con numerosi precedenti di polizia, anche in materia di stupefacenti (nel mese di gennaio, era riuscito a sottrarsi a un controllo delle Forze dell’Ordine, scappando ad alta velocità a bordo di un’autovettura, all’esito di un’operazione antidroga nei pressi delle “Palazzine Arlecchino”). Si tratta di Mattia Spinelli, considerato come uno dei giovani emergenti che hanno occupato la piazza di spaccio delle “Arlecchino”.
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I fatti di cui il giovane è ritenuto gravemente indiziato, alcuni dei quali tuttora in corso, sarebbero stati commessi a partire dal luglio 2025 e si riferiscono a tentate estorsioni aggravate e lesioni personali pluriaggravate, nonché atti persecutori.
In particolare, in più occasioni il ventenne, in concorso con altri soggetti (rispetto ai quali le indagini sono in fase di svolgimento), avrebbe tentato di ottenere, con violenza e/o minaccia, somme di denaro (nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro) e altre utilità da un suo conoscente, col quale avrebbe avuto degli screzi in relazione al noleggio di autovetture, la cui fornitura all’odierno arrestato sarebbe stata interrotta proprio per non incorrere in problemi con la giustizia, in considerazione dell’uso che delle auto avrebbe fatto il ventenne.
Tali tentativi estorsivi sarebbero stati posti in essere anche indirizzando le condotte violente e/o minacciose verso alcuni familiari della persona offesa, tra cui il padre, vittima, quest’ultimo, verso la fine del mese di agosto, di un violento pestaggio, con l’uso di un tubo e di spray urticante, all’interno della sua abitazione (nella circostanza, sarebbero state profferite anche minacce di morte verso di lui ed il figlio).
Presso tale abitazione, peraltro, erano già stati posti in essere, nei giorni precedenti, gravi condotte dal contenuto intimidatorio (quali l’esplosione di un proiettile, rinvenuto su una finestra, nonché il danneggiamento del portone, verosimilmente preso a colpi con un’arma “bianca”), anch’esse ritenute ascrivibili all’arrestato.
Il gip Morselli ha ritenuto condivisibile la contestazione, avanzata dalla Procura di Latina, anche del delitto di atti persecutori, posto che, a causa delle condotte violente e minacciose, nella persona offesa sarebbe stato ingenerato un perdurante stato di ansia e frustrazione tale da indurla a temere per l’incolumità propria e dei suoi familiari.
In occasione dell’arresto, eseguito nell’abitazione del giovane ventenne, è stato denunciato anche suo fratello per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, avendo verbalmente aggredito con pesanti insulti i poliziotti che stavano procedendo alle operazioni.