TENTA DI STRANGOLARE LA MADRE E LA COLPISCE AL COLLO CON LE FORBICI: 20ENNE ARRESTATO PER TENTATO OMICIDIO

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Violenta lite domestica: arrestato dalla Polizia di Stato un ragazzo per il tentato omicidio della madre

La Polizia di Stato, alcune sere fa, è intervenuta in una abitazione nel centro cittadino di Latina a seguito di segnalazione pervenuta al 112 di una violenta lite familiare in atto con uno dei due armato di coltello.

Appena giunti all’ingresso dello stabile, i poliziotti della Volante sono stati raggiunti da una donna, che presentava numerose ferite da arma da taglio con copiosa perdita di sangue, soprattutto al collo.

La malcapitata, in evidente stato di shock, non era in grado di fornire alcuna informazione utile, limitandosi a dire solamente “al terzo piano, al terzo piano”.

I poliziotti, affidato la persona ferita a personale sanitario del servizio Ares 118, sono saliti al piano indicato, rilevando sulle scale condominiali evidenti tracce di sangue che conducevano ad un appartamento in particolare, contraddistinto da una cospicua macchia di sangue sul pianerottolo.

Nella circostanza si è avvicinato un uomo il quale riferiva che nell’appartamento si era barricato il nipote ventenne e, al culmine di una discussione con la madre, aveva prima tentato di strangolarla per poi colpirla ripetutamente con delle grosse forbici e solo grazie al suo intervento la donna era riuscita a divincolarsi e fuggire per le scale.

I poliziotti hanno iniziato un approccio con il ragazzo che, dopo circa dieci minuti, ha aperto la porta per meglio dialogare con gli operanti i quali lo hanno bloccato tempestivamente, cogliendo l’opportunità concessa. Alla luce delle condotte descritte il ragazzo è stato arrestato per il reato di tentato omicidio e trasferito presso la casa circondariale di Latina a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, ha convalidato l’arresto e disposto una misura cautelare nei confronti del 20enne, assistito dall’avvocato Pierfrancesco Prestipino. Il giovane, che soffre di problemi psichici, ha spiegato al magistrato di non sapere per quale ragione ha agito in tale maniera contro la madre colpita in organi vitali.

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