Tempo pieno negato dalla scuola a Gaeta, i genitori ricorrono al Tar che dà loro ragione: ripristinato il vecchio orario
È un’ordinanza piuttosto rara (forse la prima o una delle prime in Italia) quella che ha emesso la sezione prima del Tribunale Amministrativo di Latina interpellato dai genitori di alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo “Principe Amedeo di Gaeta, assistiti dagli avvocati Giuseppe Di Principe e Daniele Lancia. E a soccombere, insieme all’Istituto, è direttamente il Ministero dell’Istruzione, difesi dall’avvocatura generale di Stato.
Il Tar, infatti, si è espresso sulla domanda di sospensiva cautelare che i genitori chiedevano rispetto a un provvedimento della dirigenza scolastica che ha ridotto l’orario scolastico degli alunni del “Principe Amedeo”. I ricorrenti hanno chiesto ai giudici amministrativi l’annullamento del provvedimento della scuola, relativo alla organizzazione e articolazione dell’orario settimanale, comunicato oralmente lo scorso 24 agosto, con cui è stata negata, per l’anno in corso, l’attivazione del “tempo pieno a 40 ore” per la classe II B della Scuola Primaria “del plesso “Don Bosco”.
Una scelta sempre più frequente nelle scuole italiane ma che, in questo caso, secondo il Tar, non ha fondatezza. Infatti, scrive nell’ordinanza il giudice estensore Roberto Bucchi che “da un sommario esame proprio della fase il cambiamento del modulo orario effettuato in danno dei ricorrenti”, il provvedimento della scuola “non appare sostenuto da preventiva adeguata informazione e istruttoria, né adeguatamente giustificato, stante il mantenimento del medesimo organico, con riguardo alla modificazione rispetto
all’anno precedente“.
In sostanza, a organico identico a quello dell’anno scorso, il Tribunale amministrativo ha trovato ingiustificata la riduzione oraria e fondato il ricorso dei genitori, accogliendo la domanda di tutela cautelare che ripristina il tempo pieno.