Nel corso della giornata odierna, i Carabinieri del N.O.R. della Compagnia di Latina hanno tratto in arresto, in ottemperanza all’ordinanza di aggravamento di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, la trentunenne Giovina De Rosa, attualmente sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Dapprima arrestata, nello scorso dicembre, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, la stessa era già stata ammessa alla misura degli arresti domiciliari, ma recentemente i militari della Compagnia di Latina, a seguito di perquisizione, hanno accertato il venir meno dei requisiti necessari a scontare la pena in misura meno afflittiva rispetto al carcere, avendo appurato come, al fine di venire a conoscenza con anticipo dei controlli nei suoi confronti, la stessa avesse installato, all’esterno della propria abitazione, un sistema di videosorveglianza che le permetteva di controllare tutto quello che succedeva nei pressi della sua abitazione. In quella circostanza venne inoltre trovata, all’interno dell’abitazione, una persona segnalata alla competente Autorità Amministrativa quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Nello specifico, nel pomeriggio odierno, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, hanno eseguito la misura della custodia cautelare in carcere, emessa nei confronti della 31enne, notificandole il provvedimento in Via Copenaghen dove è domiciliata. Nella circostanza, all’interno della medesima abitazione, i Carabinieri hanno riscontrato la presenza di un’altra donna, la 52enne Antonietta De Rosa, già nota alle forze di polizia, che i militari hanno deciso di sottoporre a perquisizione domiciliare, poiché insospettiti dal suo atteggiamento. L’attività di ricerca si è rivelata fruttuosa, dal momento che i Carabinieri hanno rinvenuto nella disponibilità della donna oltre 7 grammi di cocaina, suddivisa in venti involucri, sottoposta a sequestro per i successivi accertamenti qualitativi e quantitativi.
Espletate le formalità di rito, la donna arrestata in esecuzione del provvedimento restrittivo è stata condotta presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia, mentre la 52enne, arrestata in flagranza di reato, è stata condotta presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, con rito direttissimo, fissata per la mattinata di domani.
Le due donne sono appartenenti alla nota famiglia di origine rom, De Rosa, colpita negli ultimi due anni da diversi arresti, tra cui quello della Polizia di Stato nel dicembre 2023. La famiglia, legata al clan Di Silvio, è da sempre nel ramo dello spaccio di sostanze stupefacenti, a cominciare dalla sua capostipite, Giulia De Rosa detta “Cipolla”, attualmente in carcere. Per quest’ultima la Procura/DDA di Roma ha chiesto una condanna a 16 anni di reclusione nell’ambito del rito abbreviato che vede sotto giudizio tutti i membri della famiglia dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale capitolino.
I De Rosa hanno sempre svolto la loro attività di spaccio dalle case popolari della zona cimitero, tra Viale Kennedy e Via Londra. L’ennesimo arresto odierno è arrivato nella stessa area, in Via Copenaghen, dove vive Antonietta De Rosa, la zia di Giovina De Rosa, quest’ultima figlia di Giulia De Rosa detta “Cipolla”.
Antonietta De Rosa è la moglie di Rooberto Guarnacci, il 59enne di Latina recentemente denunciato sempre dai Carabinieri per aver celato i suoi precedenti penali così da ottenere il reddito di cittadinanza: circa 34mila euro in cinque anni.
“L’attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Latina rimane alta e costante sull’intero territorio di competenza al fine di fornire una risposta concreta ed incisiva alle legittime pretese di ordine e sicurezza pubblica avanzate dai cittadini, specie per quanto concerne la tutela ed il rispetto delle misure per fronteggiare i reati predatori, lo spaccio di sostanze stupefacenti, specie tra i giovani. Pertanto continueranno con assiduità i servizi di prevenzione e contrasto svolti dall’Arma dei Carabinieri, affiancando alla capillare perlustrazione del territorio una continua e attività info-investigativa, contattando commercianti e cittadini al fine di acquisire quante più notizie utili per prevenire il ripetersi dei reati ed assicurare alla giustizia gli autori di quelli già perpetrati: è difatti fondamentale la collaborazione di tutti, non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto della cittadinanza la quale è invitata a segnalare al numero di emergenza 112 qualsiasi situazione dubbia di cui venga a conoscenza”.