TEATRI E LATINA CAPITALE 2026: QUESTI I TEMI IN COMMISSIONE CULTURA

Claudio Di Matteo
Claudio Di Matteo

Convocata giovedì 7 settembre alle ore 9.00 dal Presidente Claudio Di Matteo,la Commissione consiliare Personale, Cultura e Sport, con all’odine del giorno due argomenti di rilevante interesse: lo stato dell’arte dei teatri D’Annunzio e Cafaro e la presentazione della candidatura di Latina a Capitale Italiana della cultura per il 2026.

“Ho chiesto al Dirigente Micol Ayuso di relazionare in Commissione circa la situazione dei due teatri comunali in vista della programmazione della stagione teatrale 2023/24. E’ fondamentale, infatti, conoscere le eventuali criticità delle infrastrutture e le attività in programma finalizzate alla loro piena fruibilità” ha dichiarato il Presidente Di Matteo, “Bisogna produrre ogni sforzo possibile per eliminare i motivi che hanno impedito sino allo scorso anno la regolare programmazione degli spettacoli teatrali e dare ai cittadini latinensi  la possibilità di avere finalmente una stagione teatrale all’altezza delle aspettative che una Città come Latina si merita”. 

“Ho voluto inserire all’ordine del giorno la presentazione della candidatura di Latina a Capitale Italiana della cultura per il 2026 perché, dopo la conferenza stampa presso il Comune di Latina nel corso della quale è stato illustrato il dossier di candidatura del capoluogo a capitale della cultura 2026 secondo tre linee principali: una su Latina come città modello sociale, una come città dell’architettura e dell’arte del Novecento, una su Latina città dell’agricoltura e delle imprese,” ha chiosato Di Matteo, “ho ritenuto doveroso che l’Assessore di riferimento Annalisa Muzio, illustri nella sede istituzionale competente le linee programmatiche su cui l’Amministrazione intende procedere”.

Infine, una nota a margine dell’Avvocato Di Matteo: “Oggi sono stati inaugurati tre nuovi murales realizzati tramite il progetto NIU – Nuove Identità Urbane finanziato tramite il bando regionale “Street Art 2022”. A fronte di unanime consenso espresso da tutti gli esponenti politici, di maggioranza e di opposizione, per le opere di rilevante valore artistico e culturale, c’è stata una sparuta fronda che non ha perso l’occasione per criticare l’Amministrazione per aver speso dei soldi che, secondo questi “scienziati” andavano adoperati per “cose più urgenti e utili alla collettività”. A parte il fatto che le opere, come detto, sono state finanziate con fondi regionali a destinazione vincolata, queste critiche dimostrano solo la grettezza di chi le ha espresse, fortunatamente pochi, e non meriterebbero ulteriori commenti. Ma a questi pochi voglio solo ricordare che la cultura, l’arte in tutte le sue manifestazioni, sono beni primari al pari e forse oltre quelli che “questi signori” ritengono avere priorità…non si vive di solo pane”.

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