“Era il 21 aprile 2023. In commissione bilancio era all’ordine del giorno il piano economico finanziario relativo alla tariffa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti relativa al 2023. Durante la commissione il consigliere comunale di minoranza presente faceva rilevare diverse cose relative al piano.
La prima riguardava l’inserimento delle spese postali (extra tariffa). Spese non rientranti, quindi, tra i costi del servizio e pertanto non addebitale agli utenti. La seconda la questione della presenza, tra i costi, del debito (peraltro ancora non riconosciuto) derivante da una sentenza del Tar a favore della ditta Sangalli per circa 245 mila euro. In quella seduta il consigliere comunale di minoranza dopo un battibecco con l’allora responsabile del servizio finanziario oggi dirigente, il quale sosteneva diversamente anche con veemenza e sicumera, lasciava la seduta ritenendo le considerazioni del responsabile del servizio “poco rispettose” del ruolo del consigliere oltre che non corrette dal punto di vista giuridico e della articolazione tariffaria anzi in palese contrasto con i principi su cui si basa.
Stesse considerazioni fatte, dai consiglieri comunali di minoranza, nella successiva seduta del consiglio comunale di maggio nella quale si approvava il bilancio di previsione e tali argomentazioni venivano giudicate pretestuose dall’assessore competente.
La minoranza provvedeva a fare apposita segnalazione ad Arera, l’organismo di vigilanza, la quale comunicava al Comune di Sabaudia che l’introduzione delle spese di spedizione non era legittima e che era necessario rimborsare le somme agli utenti.
Sull’inserimento del debito cosiddetto “Sangalli” nella articolazione tariffaria, il codaconslatina e alcuni cittadini provvedevano ad impugnare il provvedimento al Presidente della Repubblica sul quale il Tar di Latina, raccogliendo pienamente e nella interezza le osservazioni avanzate dalla minoranza in consiglio comunale, provvedeva ad annullare il piano economico finanziario Tari 2023, confermando che le somme del debito non potevano essere inserite nella tariffa 2023.
- 1) Gli uffici e la maggioranza hanno preso un abbaglio grande come una casa. Non c’è peggior sordo di colui che non vuole sentire, dice un detto popolare. Nel frattempo la Giunta si è costituita al Tar contro gli interessi dei cittadini; ha perso ed oggi, dopo che le minoranze hanno aperto una battaglia politica per la compensazione dice che provvederà.
- 2) Debito fuori bilancio. Senza voler entrare nel merito ci sono due aspetti che occorre considerare e che sono nella relazione allegata al suo riconoscimento sottoscritta dal responsabile del servizio finanziario (senza voler richiamare una precedente del 7/07/2021 nella quale si affermava che il Comune di Sabaudia era a credito nei confronti della ditta). La stima dei costi, si legge nella relazione predisposta dal dirigente dell’area vasta tecnica allegata al documento per il riconoscimento del debito, formulata dal tecnico incaricato risale al 28/03/2023. Prima di quella data nessun debito poteva essere riconosciuto perché non quantificato, tanto è che è stato portato in consiglio comunale il 31/07/2023.
- 3) “Per tale motivo, anche questa vertenza costituirà doverosamente oggetto di segnalazione alla Magistratura contabile”. Non dovremmo noi ricordarlo alla maggioranza che il riconoscimento di un debito derivante da sentenza esecutiva è un atto obbligatorio ed entro dieci giorni la documentazione va trasmessa alla Corte dei Conti, per accertare se vi sia stato danno erariale ed eventuale responsabilità. Essendo trascorsi quasi due anni crediamo che, se anche portata a piedi, dovrebbe essere già arrivato l’atto in Via Antonio Baimonti 25 (Castro Pretorio)
- 4) “Per il Comune di Sabaudia, in definitiva, la restituzione di quanto dovuto rappresenta non solo un adempimento formale, ma anche un impegno verso la comunità”. Ci dispiace ma non è un impegno, è un obbligo derivante da una sentenza (esecutiva se non viene impugnata al Consiglio di Stato), il cui mancato adempimento espone l’Amministrazione ad una probabile azione risarcitoria, con conseguente danno erariale, da parte degli utenti. Occhio pinocchio che il naso cresce….
- 5) Ancora dovete rimborsare, nonostante una determinazione del responsabile, le spese postali come quantificate dal 2019 al 2023 non vengono restituite agli utenti;
- 6) La compensazione è una procedura prevista dal Regolamento sulla Tari vigente e, ad oggi, non è apparso sull’Albo Pretorio alcun provvedimento ufficiale dell’ente: Le parole sono come il vento.
- 7) Nel mentre è stata depositata per chiedere la compensazione (14 marzo) una mozione della minoranza favorevole alla compensazione che, stando al comunicato, si vuole evitare di discutere in consiglio comunale per non fare la solita figuraccia perché, anche per coloro abituati ad alzare la mano a comando, sarebbe difficile”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali di minoranza Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Immacolata Iorio, Enzo Di Capua, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano