TARIFFE ACQUALATINA, INSORGONO LE ASSOCIAZIONI: “I NUMERI CHE NON TORNANO”

Latina, la sede di Acqualatina

Le associazioni dei consumatori Adicu, Assoconfam, Codacons, Codici, Federconsumatori e Fedicons ancora una volta sono costrette a denunciare il totale silenzio da parte dei sindaci nonché del Presidente dell’Ato4 nonché Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli sulla gestione di Acqualatina.

“Infatti è di pochi giorni or sono la notizia secondo cui da uno studio effettuato dall’associazione Cittadinanza attiva risulterebbe non soltanto che in provincia di Latina vi sia la tariffa idrica tra le più basse, tanto che per 180 mc di acqua il costo a carico delle famiglie sarebbe di 370 euro ma anche il costo dell’acqua sarebbe persino diminuito del 22,5% rispetto alla rilevazione precedente.

Viene da chiedersi quali dati abbia utilizzato Cittadinanza attiva per giungere a questa conclusione, di cui, ad ogni buon conto riportiamo di seguito l’estratto di quanto pubblicato sui giornali.

Al contrario, alle scriventi Associazioni risulta che non soltanto che la tariffa idrica di Acqualatina sia tra le più alte, ma che dal confronto delle tabelle relative all’andamento delle tariffe approvate dalla Conferenza dei Sindaci, ossia dei rappresentanti dei 38 Comuni che costituiscono l’ATO4 Lazio Meridionale, esse non hanno mai subito decrementi.

Allo stesso modo anche per quest’anno 2025 la tariffa, per quanto riguarda le utenze domestiche, non diminuirà ma aumenterà ed aumenterà in misura del 6,65% relativamente alla Tariffa base, ed dell’8,96% circa ciascuna per quanto concerne la prima, la seconda e la terza eccedenza.

Inoltre, pochi giorni fa abbiamo appreso dagli organi di informazione del monito della Corte dei Conti sulla risorsa idrica gestita da Acqualatina, rilevando  troppi sprechi e pochi investimenti.

Proseguendo la lettura la Corte afferma che “nel Lazio, e in particolare a Latina, le tariffe sono tra le più alte, ma non sempre giustificate da un servizio di pari livello”.

Da anni le nostre Associazioni sollecitano il Presidente dell’Ato 4, i Sindaci che detengono la quota di maggioranza di Acqualatina e non per ultimo il dirigente della Segreteria Tecnica Operativa ad esercitare un maggior controllo sulla gestione della Società ma, visto quanto ha rilevato la Corte dei Conti si deve ritenere che ben poco sia stato fatto in merito.

Inoltre sono anni che chiediamo spiegazioni sui risultati attesi in base ai molteplici milioni di euro deliberati dalla conferenza dei sindaci nel 2016 e nel 2017 ed elargiti alla Società per investimenti migliorativi della rete, ed anche a fronte della siccità, per cui sono stati previsti stanziamenti milionari per ridurre la dispersione idrica che non sembrerebbe abbia i risultati sperati.

Tanto è vero che a distanza di oltre otto anni non riusciamo ad avere dati concreti, ed ancora si afferma che la dispersione supera il 70%, mentre dovrebbe essere molto al di sotto di questa soglia per cui ancora chiediamo come sono stati spesi tutti i milioni di euro pagati dagli utenti con l’aumento costante negli anni delle tariffe del s.i.i..

Ancora una volta ci chiediamo se sia possibile che nessun sindaco abbia mai contestato il bilancio di Acqualatina che ogni anno, sistematicamente, chiude il proprio bilancio con milioni di euro in attivo ma le dispersioni sembra che aumentino in proporzione diretta agli utili registrati e senza che agli utenti virtuosi, ai quali viene chiesto di pagare anche per i morosi, sia restituito neppure un euro.

Dopo il richiamo della Corte dei Conti, auspichiamo una maggiore attenzione e un controllo effettivamente capillare sia sulla gestione del socio privato che sull’approvazione del bilancio.

Infine ci auguriamo che la Magistratura voglia aprire un’inchiesta sui tanti interrogativi che da molti anni poniamo sul tappeto e ciò anche per togliere qualsiasi dubbio sulla corretta gestione di un bene così prezioso come l’acqua, gestito in regime di monopolioW.

Così, in una nota, Adicu, Assoconfam, Codacons, Codici, Federconsumatori e Fedicons.

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