Approvazione Tari nel Comune di Terracina, l’intervento dei consiglieri comunali di minoranza: “La maggioranza fa solo propaganda”
“Ieri mattina (30 aprile), prima ancora che si convocasse l’assise comunale, il principale partito di maggioranza, Fratelli d’Italia, forse impaurito dalle possibili reazioni del proprio elettorato e dei cittadini e utilizzando la retorica muscolare del “chi mena per primo vince”, manda alla stampa e TV (che in Provincia di Latina è ormai quasi tutta asservita, salvo ottime ma rare eccezioni, ad operare come megafono della propaganda) un insolito comunicato nel quale si ribadisce, senza dati e senza numeri, il loro impegno (a parole) nel mantenere basse le tariffe sui rifiuti, senza però dire la verità ai cittadini.
Purtroppo, le aspettative sono state deluse e la propaganda si è subito sgonfiata: i cittadini di Terracina, grazie alla approvazione delle tariffe 2025, portate in aula oggi, con un Consiglio riunito in seduta straordinaria urgente, una ennesima forzatura dell’organo democratico, che già avevano subìto un aumento della bolletta sui rifiuti del 15% a carico esclusivamente delle famiglie lo scorso anno, anche quest’anno dovranno sopportare un ulteriore incremento del 9%, anche se è annunciato un possibile conguaglio al ribasso, che dovrebbe annullare tale aumento nella terza e ultima rata. Tuttavia, questo risultato ottimistico, cioè nessun reale aumento delle tariffe nel 2025, dipenderà da molte variabili, troppe e irrealizzabili secondo il nostro punto di vista.
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La verità invece è venuta fuori in modo cristallino durante la discussione in Consiglio oggi, dove la maggioranza (con il voto contrario compatto della minoranza) ha votato questo ulteriore aumento di tariffe del 9% basate su un Piano Economico Finanziario (PEF) 2025 di circa 12 milioni di euro, approvato già lo scorso anno, senza rendere evidenti, da parte dell’Amministrazione, le ragioni di costo che portano all’aumento rispetto al PEF 2024 di ben oltre il 10%, già criticate dalla minoranza lo scorso anno, e senza spiegare neanche il motivo per il quale il PEF 2025, pur avendone avuto tutto il tempo, vista la lentezza delle procedure di gara e il contenzioso già nato subito dopo la pubblicazione della graduatoria, non sia stato rivisto nell’ultimo anno decurtandolo almeno di tutte le prestazioni previste dal nuovo servizio messo a gara, ma non ancora erogate, come ad esempio la Tariffa Puntuale. Prestazioni che chissà se e quando vedranno la luce.
Invece di procedere con questa “pasticciata” approvazione di oggi, continuando a tergiversare e nascondendosi dietro false giustificazioni come l’esito ancora incerto della gara, l’amministrazione avrebbe dovuto lavorare alacremente nei mesi scorsi, anche convocando Commissioni ad hoc, alla revisione del PEF, analizzando tutti gli elementi di costo che lo compongono, tutti determinabili, dal momento che le nuove prestazioni (come la Tarip, oppure l’innalzamento del livello di servizio da 1 a 3 dello schema regolatorio ARERA, oppure l’aumento della percentuale di raccolta differenziata che negli ultimi cinque anni è in caduta libera) non si può ragionevolmente pensare che vadano in onda nel 2025, come inizialmente ipotizzato, scongiurando così, non a parole ma con i dati e i fatti, questo ulteriore aumento della Tari che sommato a quello del 2024 determinerebbe un aggravio insostenibile sulle famiglie di oltre il 25% e sulle imprese di oltre il 10%, in 2 anni.
E’ anche chiaro che, nei prossimi anni, una volta assorbito lo sconto derivato dal ribasso d’asta determinando così il nuovo costo di gestione, nuovo costo che potrà essere riconosciuto solo quando tutte le prestazioni aggiuntive previste dal capitolato andranno a regime, il Pef non potrà che ricominciare a salire con ulteriori aumenti delle tariffe, vista l’impostazione errata che è stata data al capitolato di gara, per cui il costo del servizio non è previsto che diminuisca con le quantità prodotte, come richiede invece l’introduzione della Tariffa Puntuale, e l’Ente, di fatto, non si è dotato di nessuna leva per modulare i costi riconosciuti al gestore in base alle quantità di rifiuti realmente prodotte e alla qualità resa. Impostazione che noi come Consiglieri di Minoranza abbiamo criticato sostenendo la mozione relativa alla revoca/annullamento in autotutela della gara presentata coraggiosamente dal Consigliere Subiaco di Europa Verde e provvedendo a consegnare un corposo fascicolo a tutti gli organi sovraordinati competenti.
Questa maggioranza e il suo principale partito, Fratelli d’italia, in chiara crisi di coscienza, ed in seria difficoltà a giustificare dei costi finiti nel Pef ma che nulla hanno a che vedere con migliori prestazioni e qualità del servizio, continua, a parole, a dire che sta facendo gli interessi dei cittadini ma, nella vera sostanza, i cittadini prendono solo batoste, con un valore della Tari, negli ultimi 5 anni, per una famiglia di 3 persone che vive in una casa di 100 mq che è passato da 272€ a 360€. Un aumento del 33% a fronte di una evasione Tari che supera i 20 milioni di euro, e sulla quale da anni non si fa nulla e non si riesce a mettere in campo un serio piano di recupero. Come anche non si fa nulla riguardo al tema dell’IVA sulla TARI: la tariffa per i rifiuti urbani non è soggetta a IVA, poiché ha natura di tassa e non rappresenta un corrispettivo per un servizio. Pertanto, se fino ad oggi è stata applicata l’IVA sulla TARI, le somme versate in eccesso possono e devono essere richieste indietro. È doveroso restituire le somme versate erroneamente dai cittadini negli ultimi dieci anni”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali di minoranza di Europa Verde, Progetto Terracina, Partito Democratico, Sinistra Italiana: Gabriele Subiaco, Alessandro Di Tommaso, Pierpaolo Chiumera, Gaia Pernarella, Daniele Cervelloni, Barbara Cerilli e Giuseppe Masci.