“TAMPONI FATTI IN UN GARAGE” ALLA CASA DELLA SALUTE DI APRILIA. LA DENUNCIA DI UN OPERATORE SANITARIO

Casa della Salute ad Aprilia5
Il garage ad Aprilia dove ieri sono stati effettuati tamponi ad alcuni operatori sanitari

Tamponi e strutture ospedaliere: la denuncia pubblica di un infermiere sulle condizioni alla Casa della Salute di Aprilia

Erano andati per fare un tampone di verifica a un mese dal vaccino. Gli operatori sanitari, come noto, sono stati i primi ad essere vaccinati con il siero prodotto dalla Pfizer. Le somministrazioni, partite a fine dicembre con il famoso Vaccine Day, sono andate avanti per tutto il mese di gennaio e molti degli operatori sanitari – medici, infermieri, personale – hanno già ricevuto la seconda dose.

È così che, dopo un mese, proprio per testare la validità del vaccino, nella giornata di ieri, alcuni infermieri si sono recati alla Casa della Salute di Aprilia, in Via Giustiniano, per effettuare un tampone di controllo. Il risultato è stato positivo nel senso che tutti loro sono risultati negativi al test, segno che il vaccino sembra efficace. Un’efficacia, peraltro, data da tutti gli indicatori su piano nazionale dove i contagi tra chi lavora nella sanità pubblica e privata risultano crollati.

Solo che, a margine del tampone, uno degli infermieri non ha potuto non notare l’area dove i tamponi ad Aprilia erano effettuati. Come si vede dalle foto, in effetti, più che una struttura sanitaria, pare che i test siano svolti in un garage riconvertito a una sorta di ambulatorio. Certo, la Asl ha dovuto fare i conti con mancanze organiche, tagli e insufficienze. Ciò è stato scritto e riscritto – a ottobre scorso la Asl di Latina trasformò la Cappella all’Ospedale Goretti come sala di degenza – sin dall’inizio della pandemia ma il racconto dell’uomo, così come le foto, non lascia molto all’immaginazione.

Oggi pomeriggio con alcuni colleghi ho effettuato un tampone di controllo dopo 30 giorni dal vaccino (negativo) – scrive l’infermiere sulla sua pagina Facebook – Siamo rimasti basiti del luogo, un garage pieno di suppellettili, una batteria esausta, ragnatele alle finestre, un sacco di concime per piante, in mezzo a tutto ciò – sostiene ironicamente – era naturale che il tampone veniva negativo perché nessun virus potrebbe sopravvivere in quel letamaio“.

Se avevo le autorizzazioni per fare foto le mandavo al Ministro della Sanità, al Presidente della Regione Lazio (l’ho anche votato) e alla dottoressa Cavalli neo Direttore Asl – conclude l’infermiere – Purtroppo noi peones della Asl siamo figli di un Dio minore. Il sottoscritto nei prossimi giorni scriverà al Ministro della Sanità ed al presidente Zingaretti per capire come puà accadere tutto ciò, chi è quel dirigente che organizza un servizio di tamponi in un garage e se tutto questo è legittimo, sperando che qualcuno vada finalmente a vedere come funziona questa Asl“.

Le foto, a differenza dell’operatore sanitaria che non aveva l’autorizzazione, ve le mostriamo noi. Giudicate voi.

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