Palpeggiata e violentata dentro il cantiere edile a Latina: nuove testimonianze nel processo che vede sul banco degli imputati un quarantenne
È ripreso davanti al primo collegio del Tribunale di Latina, composto dai giudici Soana-Bernabei-Brenda, il processo che vede sul banco degli imputati un un 42enne, residente a Brusciano (Napoli), accusato di violenza sessuale contro una collega di lavoro presso un cantiere edile a Latina.
A parlare, in qualità di testimone, il responsabile del cantiere che, avendo sviluppato un’amicizia con la vittima, è stato sottoposto a una lunga sequela di domande da parte della difesa dell’uomo, rappresentata dagli avvocati Simone Rinaldi e Carla Brugnola.
L’uomo ha ripercorso quei giorni dell’anno scorso, 2024, in cui si sarebbero verificati i comportamenti gravi dell’operaio sui cantieri di Via Gaeta e Via Terracina, a Latina. “Ho saputo del fatto perché mi disse: “Oggi uno schifo proprio, dopo ti spiego“. È così che la vittima – vale a dire la donna che denunciò l’operaio e che lavorava come dipendente sul cantiere – spiegò al responsabile di come sarebbero avvenuti i fatti. I due si sarebbero incontrati in una delle due baracche adibite a ufficio mobile sul cantiere. Con la scusa di fare il caffè, l’operaio avrebbe prima provato un approccio verbale di natura sessuale, per poi spingersi a palpeggiare le parti intime della donna. Al che quest’ultima sarebbe scappata via, chiudendosi dentro il bagno ubicato nell’altra baracca. “Mi disse che lui batteva la porta e le urlava: “Apri oppure la sfondo”.
Dopo il racconto della vittima, il responsabile parlò con un altro collega, un geometra ascoltato anche lui come testimone. L’episodio fece sì che il responsabile chiedesse di non far tornare più sul cantiere l’operaio che si sarebbe macchiato di quel comportamento, solo che dopo il fine settimana l’uomo si ripresentò regolarmente sul cantiere medesimo.
Anche il responsabile, nel corso della sua testimonianza, ha riferito, così come la donna ascoltata a fine gennaio come parte civile, di aver saputo dalla medesima una circostanza che non rientra nelle accuse contro l’imputato odierno. L’uomo, infatti, prima dell’episodio del palpeggiamento, avrebbe costretto a un rapporto sessuale completo la vittima. Una violenza che si sarebbe consumata sul cantiere medesimo. Il punto è che la donna tirò fuori la storia dello stupro, solo dopo aver denunciato per il palpeggiamento l’imputato. Ad ogni modo, persino dal racconto del responsabile, emerge una situazione pressante per la vittima subita nel cantiere, dove avrebbe ricevuto anche da altri operai molestie sessuale di natura verbale. “Lui aveva avuto anche altri comportamenti, come quando si strusciava con le parti intime e la invitava ad avere rapporti nel garage”. Tutti aspetti e particolari mai visti direttamente dal testimone, ma riferiti dalla donna, costituitasi parte civile e difesa dall’avvocato Cristina Marigliano.
Il secondo testimone di giornata è stato un geometra, vale a dire il materiale soccorritore della donna. Il geometra, infatti, l’anno scorso, ricevette la chiamata della donna mentre si trovava chiusa nel bagno e terrorizzata. “Io stavo nel piazzale dei cantieri e lei mi chiese di raggiungerla, la trovai e mi disse che l’operaio si stava approfittando di lei. Io mi innervosii e pensai subito al da farsi e a come segnalare la questione. Mi ricordo che disse che nell’ufficio mobile si voleva approfittare di lei e poi si rifugiò nel bagno. Quando ha aperto la porta del bagno era impaurita”.
Il caso ebbe una svolta lo scorso 3 luglio 2024 quando i Carabinieri, all’esito di attività di indagine, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, nei confronti di un 42enne, residente a Brusciano (Napoli), già sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali per il reato di violenza sessuale. Al momento, l’uomo, per i fatti contestati nel processo odierno, è sottoposto all’obbligo di firma.
Il provvedimento scaturiva dall’attività di indagine condotta dal reparto all’esito della quale sarebbe emerso che il 42enne, impiegato presso il cantiere edile di Latina, dove lavorava anche la donna denunciante, a maggio d2024 l’avrebbe costretta a subire, contro la sua volontà, atti sessuali consistiti nella palpazione delle parti intime e a sedersi sulle sue gambe.
La donna, interrogata dapprincipio dal pubblico ministero Martina Taglione, ha ripercorso lungamente tutta la vicenda iniziata a novembre del 2022 quando è stata assunta nella ditta edile. Dopodiché, sul cantiere edilizio situato a Latina, nel quartiere R6, per la restaurazione di due condomini, sarebbero avvenuti i fatti agli atti del processo. In realtà, durante l’escussione, è emerso dell’altro.
Ad essere contestato all’uomo è il reato di violenza sessuale poiché il 42enne avrebbe palpeggiato, a maggio 2024, la collega di lavoro. La circostanza sarebbe avvenuta negli uffici del cantiere. Ad ogni modo, come ha raccontato la donna in aula, che ha testimoniato dietro un separé nero per non avere a vista l’imputato presente nel corso del processo, le violenze sessuali si sarebbero consumate in altri due episodi.
A maggio 2023 una molestia sempre sul luogo di lavoro (presso un terrazzo dove c’erano dei ponteggi), mentre un mese prima, ad aprile, la donna ha spiegato in aula di aver subito una vera e propria violenza carnale all’interno del bagno del cantiere. Un racconto che ha colto di sorpresa lo stesso pubblico ministero che ha chiesto delucidazioni su un episodio che non è contestato dall’accusa e che non era mai stato denunciato. La donna, che anche quando è stato contro-esaminata dagli avvocati lo ha ribadito, ha spiegato di non aver mai denunciato il fatto, di per sé molto più grave del palpeggiamento, poiché riteneva che non fosse perseguibile in quanto lei si era limitata solo a dire di no, senza opporre resistenza fisica.
Il processo è stato rinviato al prossimo 23 aprile quando saranno ascoltati quantomeno i testimoni della parte civile.