Viene invitata da un coetaneo a casa e la violentano in due: la denuncia di una ragazza di Aprilia sentita come testimone
Si è svolto oggi, 6 marzo, nel massimo riserbo, l’incidente probatorio che ha visto la testimonianza di una ragazza che ha denunciato di essere stata vittima di violenza sessuale da parte di due coetanei. La testimonianza è stata resa dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, e al pubblico ministero, titolare dell’indagine, Marco Giancristofaro.
Secondo quanto dato sapere, la ragazza, nella notte tra il 12 e il 13 settembre 2024, ad Aprilia, è stata invitata a casa da un coetaneo che l’avrebbe accolta alla presenza di un altro amico. In casa si sarebbe consumata la violenza sessuale da parte dei due giovani ai danni della ragazza.
Il contesto e i particolari della giornata sono stati ricostruiti dalla ragazza che ha raccontato la sua esperienza nel lungo incidente probatorio durato per oltre tre ore. Tutti i protagonisti della vicenda sono maggiorenni, tra i venti e i trenta anni. L’incidente probatorio è stato interrotto più volte per la commozione e il dolore che la ragazza ha provato nel dover ripercorrere al vicenda che lo ha coinvolta.
La giovane, appena sopra i 20 anni, si era recata a casa di quel ragazzo (sebbene lei volesse parlare con in un luogo pubblico) con cui aveva iniziato una frequentazione per chiarire alcuni aspetti della loro relazione. Dopo diverso tempo, sarebbe arrivato l’amico del primo ragazzo, dopodiché si sarebbe consumato l’abuso sessuale.
L’episodio contestato è unico. Nessuno dei due ragazzi indagati, entrambi di Aprilia, difesi dagli avvocati Eleonora Nicla Moiraghi e Massimo Maccari, è stato raggiunto da richiesta di misura cautelare disposta dal pubblico ministero. La giovane, assistita dall’avvocato Barbara Scimé, dopo aver subito la violenza, ha deciso di denunciare tutto ai Carabinieri del Reparto Territoriale, dopo essersi confidata con alcuni amici.
Peraltro, dopo aver subito la violenza, la ragazza si è recata al pronto soccorso, tanto che esisterebbe un referto medico.