STRONCATO DA UN MALORE A PRIVERNO, INSORGE IL COMITATO: “DA RIPENSARE IL SERVIZIO DEL PAT”

Il nuovo Punto di Primo Intervento di Priverno in Via della Madonna delle Grazie 23. Chiusa invece la vecchia struttura localizzata nell'ex Ospedale Regina Elena
Il nuovo Punto di Primo Intervento di Priverno in Via della Madonna delle Grazie 23. Chiusa invece la vecchia struttura localizzata nell'ex Ospedale Regina Elena

Stroncato da un malore dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso del Pat di Priverno. Oggi i funerali per Giulio

Il comitato di Boschetto, Gricilli e Macallè si appella alla Prefettura, dopo la prematura scomparsa del giovane di priverno, affinché si faccia portavoce col Presidente della Regione del grande disagio dei cittadini di Priverno, e chieda così un incontro ufficiale, con tutte le autorità, affinché si affronti la questione per trovare una rapida soluzione-

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Il Comitato chiede: copertura dei turni con la presenza del medico sull’auto medica 24 h su 24; disponibilità un’altra ambulanza su Priverno, dovendo questo servizio coprire un territorio vasto e collinare, visto che l’ambulanza e l’auto medica per soccorrere il giovane Giulio (37 anni), sono partite da Terracina e Sezze; attribuzione al Pat delle stesse funzioni degli ex Ppi ricollegandolo al dipartimento dell’emergenza – urgenza, con la riaperture durante le ore notturne; vengano creati subito 10 posti letto per l’osservazione breve, che avrebbe permesso al medico del pat di visitare di nuovo, dopo 4 – 8 ore il giovane poi deceduto, in attesa della “casa di comunità” che in ogni caso non risolverà tutti i problemi, essendo un’offerta al ribasso della sanità territoriale; la Regione deliberi per Priverno l’ospedale di comunità con 20 posti letto che può essere la giusta soluzione, dovendo la Casa della Salute di via Madonna delle Grazie servire un vasto territorio, che comprende ben 6 comuni.

“Urgentissima la riforma legislativa del Sistema di Emergenza Territoriale 118 – spiega Mario Balzanelli, presidente del SIS 118 – che vada nella direzione obbligata di un suo potenziamento, di personale, mezzi, attrezzature, con Punti di Primo Intervento e Centrali Operative provinciali che offrano le maggiori e più qualificate tutele di soccorso tempo dipendente alla cittadinanza, in caso di imminente pericolo di vita”.

“Due considerazioni fondamentali – aggiunge la vice presidente del Sis 118, Rossella Carucci – la prima riguarda il Pat che a questo punto è diventato un pericoloper la pubblica utilità, perché mandare a casa, se così sarà dimostrato, un paziente con dolore precordiale senza i necessari approfondimenti è un comportamento che nel 2024 non è possibile accettare.

Seconda considerazione: il medico a bordo dell’auto medica non può mancare, se manca è omissione di soccorso quindi dobbiamo intervenire su due fronti: ripristinare i punti di primo intervento se vogliamo che esistano queste strutture di prossimità che diano risposte in condizioni di emergenza alla popolazione e cancellare i Pat. Dobbiamo ridare dignità professionale al 118 che è stato completamente abbandonato in 10 anni dall’amministrazione regionale uscente, e faccio un appello come Sis 118 nazionale all’amministrazione regionale in carica che faccia queste due cose che risultano ad oggi irrinunciabili, così da dare assistenza ai nostri territori in condizioni di emergenza, altrimenti assisteremo sempre di più a morti evitabili”.

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