STRAGE DI CISTERNA, REFERTI FAVOREVOLI PER L’ARMA A CAPASSO: PROCESSO A PORTE CHIUSE

tribunale di latina
tribunale di Latina

Medici che consentirono a Luigi Capasso di ottenere la sua pistola: ascoltata come testimone l’ex moglie Antonietta Gargiulo

C’è stata grande attenzione per la prima udienza di dibattimento nel processo che vede accusati di omicidio colposo, i due medici Quintilio Facchini e Chiara Verdone, quest’ultima medico militare a Velletri, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Fabio Velardi.

Come noto, si tratta del caso del carabiniere Luigi Capasso il quale, il 28 febbraio 2018, a Le Castella, a Cisterna di Latina, uccise le due figlie dell’età rispettivamente di 9, Martina, e 13 anni, Alessia. A quel folle quanto terribile piano criminale sopravvisse miracolosamente la moglie Antonietta Gargiulo. Capasso, dopo aver ucciso le figlie e ferito la moglie, si suicidò.

Tante persone e persino una telecamera quest’oggi, tanto che l’udienza in cui è stata ascoltata Antonietta Gargiulo come testimone (è anche parte civile) è stata svolta a porte chiuse.

Per quei fatti, peraltro, Antonietta Gargiulo ha denunciato anche quattro tra Carabinieri e poliziotti che si occuparono del caso. La sua opposizione all’archiviazione, però, è stata respinta.

Tornando ai due medici Verdone, assistita dall’avvocato Arnulfo, e Facchini, l’accusa, secondo gli inquirenti, è che avrebbero agevolato la restituzione della pistola di ordinanza all’allora Carabiniere Capasso, redigendo due referti favorevoli. Insieme ad Antonietta Gargiulo, è parte civile l’associazione “Differenza Donna” che ha realizzato un centro intitolato alle vittime, Alessia e Martina. 

Nella scorsa udienza, a marzo 2023, i due avvocati Lazzari e Mariani, che difendono Facchini, hanno chiesto fosse spostato presso il Tribunale di Velletri, poiché la consegna dell’arma nelle mani del militare era avvenuta proprio a Velletri. Il giudice monocratico Fabio Velardi aveva respinto la richiesta e rinviato alla prossima udienza, ossia a oggi quando è stata ascoltata, per l’appunto, Antonietta Gargiuglo, difesa dall’avvocato Botti.

Nell’udienza odierna, la donna, davanti ai Pm Giuseppe Bontempo e Daria Monsurrò, ha ripercorso, per oltre tre ore, la sua vita con Capasso, sostenendo che più volte è stata minacciata da lui nel corso del loro rapporto: l’uomo alternava momenti di violenza a momenti di apparente serenità. Gargiulo, in seguito, rimanendo lucida, sebbene abbia dovuto ricordare la tragedia che le ha tolto due figlie, ha ripercorso i fatti di quella terribile mattina di oltre cinque anni fa. Luigi Capasso arrivò all’alba a casa della donna e sparò contro di lei i primi colpi di pistola. Un’arma d’ordinanza per cui aveva avuto il lasciapassare mesi prima, in seguito a una sospensione comminata proprio per via degli esposti presentati dalla moglie.

La donna, inoltre, ha raccontato anche di un episodio, nel 2017, quando il marito la prese a schiaffi davanti ai colleghi di lavoro.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 21 novembre.

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