STATUS QUO, INIZIA IL PROCESSO A CARICO DI DE BELLIS: ACCUSATO DI AVER FORNITO DROGA AI TRAVALI

Maurizio De Bellis

Operazione Status Quo, è iniziato con un intoppo il processo a carico del 56enne di Latina Maurizio De Bellis

È l’unico ad aver scelto il rito ordinario nei vari processi derivanti dall’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma eseguita il 20 aprile 2022 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina e denominata “Status Quo”.

Difeso dall’avvocato Oreste Palmieri, a De Bellis viene contestato il reato di spaccio di droga. Il processo si aperto davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Simona Sergio che, considerato che non erano ancora disponibili le trascrizioni delle intercettazioni, per cui è stato incarico un perito, ha dovuto rinviare il processo alla prossima udienza del 15 marzo.

Presente in aula De Bellis e il Pm della Procura/Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Luigia Spinelli, che, la scorsa settimana, al termine della sua requisitoria, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Roma, ha chiesto le condanne per gli altri coinvolti nell’operazione Status Quo e giudicati col rito abbreviato.

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Sarà giudicata, invece, a Latina, dopo l’accoglimento del rito abbreviato condizionato, l’ultima degli arrestati nell’operazione della primavera scorsa: Maria Grazia Di Silvio, madre dei fratelli Travali.

De Bellis, condannato a luglio per un altro episodio di spaccio di sostanza stupefacenti (mezzo di chilo di cocaina da destinarsi alla zona pub di Latina), fu arrestato nell’operazione Status Quo (per cui è ristretto ancora ai domiciliari) con l’accusa di aver fornito droga a Valentina Travali e alla sua famiglia di riferimento.

“Billy”, così come viene chiamato De Bellis, è un personaggio che da anni rientra in fatti interni al crimine pontino, destinatario peraltro di un ingente sequestro di beni e persino vittima di un attentato che, secondo i collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo, fu recapitato alla sua villa da Massimiliano Moro nel 2008, prima di essere ucciso nell’ambito della guerra criminale pontina nel 2010.

Per De Bellis, in riferimento all’operazione odierna denominata “Status Quo”, gli inquirenti ipotizzano, per l’appunto, un ruolo di fornitore di cocaina per il gruppo capeggiato da Valentina Travali: una circostanza raccontata all’Antimafia anche dal collaboratore di giustizia Agostino Riccardo che parlò di De Bellis come abituale fornitore di droga (“ha sempre venduto droga già dagli anni ’90…era legato a Giuseppe Travali, poteva muovere fino a 50 chili al mese”) dei Travali, in rapporti con Angelo Travali e Gianluca Campoi. Tre gli episodi contestati dalla Procura/DDA in merito ad altrettanti cessioni di cocaina acquistata da Valentina Travali e Gianluca Campoli. Peraltro la cocaina venduta da De Bellis fu ritenuta da Valentina Travali non di qualità; solo alla terza compravendita la sostanza stupefacente fu ritenuta soddisfacente.

I passaggi di droga sarebbero avvenuti tra Campoli e De Bellis nel parcheggio di un bar tabacchi in via Isonzo e successivamente nello slargo di fronte al ristorante “0773”: 50 euro al grammo per circa 100 grammi. Ad ogni modo, quando per ben due volte la cocaina, chiamata anche “peruviana” o “colore rosa” (due diversi tipi di cocaina), non è ritenuta di qualità, Valentina Travali dice a Campoli: “Mo’ gli dici a papà (ndr: Giuseppe Travali) che lo chiama (riferendosi a De Bellis) e gli dice a sto figlio de puttana che è un figlio de puttana…bastardo figlio de puttana…io glie sparo in testa a questo…noi ci siamo messi d’accordo”.

C”è anche un terzo episodio affine in cui De Bellis avrebbe venduto a Valentina Travali e al suo gruppo mezzo chilo di cocaina. Era il marzo 2021.

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