“STA’ A GUARDA’ ER CAPELLO”, LO SPETTACOLO A FONDI

“Stà a guardà er capello” sabato 13 luglio sulla terrazza del Castello Caetani. Appuntamento alle 21:30 con poesie, musiche e sberleffi sulla romanità

Si terrà sabato 13 luglio, con inizio alle 21:30, sulla terrazza del Castello Caetani, “Stà a guardà er capello”: poesie, musiche e sberleffi sulla romanità.

Lo spettacolo propone, in veste brillante, a tratti comica, una passeggiata nel profondo della cultura popolare, attraverso la descrizione dei modi di dire dialettali diventati di uso comune, racconti popolari, sonetti e poesie di autori storici, a braccetto con musiche e canzoni senza tempo. “Roma – spiega l’autore Nicola Masotti – si presta meravigliosamente a quel gioco di parti tra serietà, battute, aneddoti, strofette, musiche e sberleffi che l’hanno resa grande ed eterna. Una grandezza appunto che guarda oltre la storia e le architetture ma che trasuda ancora più risonante dai suoi personaggi, dai suoi vicoli, dalle sue osterie. Una riscoperta geniale del mondo dialettale della capitale, delle sue trasformazioni e inclusioni di idiomi e modi di dire che hanno nutrito uno dei dialetti più efficaci nella tradizione italiana. La testimonianza di una cultura straordinaria, che se non recuperata rischia di scomparire”.

Tra divertenti monologhi in dialetto romanesco, ironia e pungente satira, “Stà a guardà er capello” racconta uno spaccato della società di altri tempi, facendo riflettere su quella odierna. Momenti divertenti, momenti irriverenti, momenti storici, momenti melanconici, ‘de friccichi’, ‘de core’: momenti di Roma che appartengono un po’ a tutti. Dai Papi, ai politici, ai grandi attori e poeti, ognuno di loro ha costruito un po’ la Roma che amiamo ed ognuno di loro è stato omaggiato e reinterpretato secondo la sensibilità degli autori. La bellezza è ricercata attraverso la rivalutazione della romanità nella sua forma artistica e popolare più sana, autentica, originale e pulita possibile. 

Un simbolo e un retaggio delle relazioni sociali che si sono sedimentate secolo dopo secolo, e al tempo stesso un punto di riferimento per una tradizione nazionale che merita di essere fatta conoscere anche alle generazioni più giovani. Con un po’ di verità e un po’ di fantasia mescolate perfettamente per guardarsi allo specchio e riconoscersi un po’ tutti figli di Roma.

Con un sorriso in più sulle labbra e la sana voglia di corteggiare ancora la vita per quello che è. Magari in giro su una Vespa tra le stelle ferme di Trastevere. “Tanto ‘er monno – sintetizza Masotti – è tutta ‘na commedia’”.

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