SS PONTINA, I MEZZI E LA SICUREZZA: UNA DENUNCIA E TANTE DOMANDE AD ANAS

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Uno dei mezzi utilizzati per la sicurezza della SS Pontina fino al 30 aprile

Chi si occupa della sicurezza stradale sulla SS Pontina? L’organo competente è l’Anas ma da qualche mese qualcosa pare non andare per il verso giusto

La storia comincia con una lettera di un utente, somigliante a un vero e proprio esposto, che Latina Tu ha potuto visionare. La missiva è rivolta alle più alte autorità che avrebbero competenza: il Prefetto di Latina Maurizio Falco, il Comandante della Polizia Stradale provinciale di Latina Gian Luca Porroni (più i Comandanti di Aprilia e Terracina), il Responsabile Struttura Territoriale Anas Marco Meladori e, infine, un organo d’informazione a livello nazionale.

Tanto per cominciare c’è da chiarire cosa significa la sicurezza sulla strada SS Pontina. La strada statale, come noto, va da Terracina a Roma e coloro che devono ottemperare alla sicurezza dividono le loro squadre su due tratti: il primo che va da Terracina ad Aprilia, il secondo da Aprilia fino alla fine della Pontina, a Roma.

Uno dei mezzi che attualmente garantisce il servizio sicurezza sulla Pontina

Fino a tutto aprile era stata la ditta Manno, in subappalto dall’impresa Ad Ronzoni, ad occuparsene. Chiaramente la stazione appaltante è Anas del Gruppo Ferrovie dello Stato, guidata dall’amministratore Massimo Simonini, che ha competenza per la SS Pontina. Fino al 30 aprile, in strada erano presenti su strada, per lavorazioni ordinarie, assistenza ed emergenza, due squadre con 2 furgoni ciascuna per un totale di 4 persone a bordo dalle 6 alle 14 per il primo turno e dalle 14 alle 22 per il secondo turno: le squadre si dividevano i due tratti da Terracina da Aprilia e da Aprilia a Roma. Di notte, dalle 22 alle 6, c’era invece, da appalto Anas, una sola squadra che copriva il tratto complessivo da Terracina a Roma.

I mezzi utilizzati per la sicurezza devono avere determinate caratteristiche che fanno riferimento al codice della strada, ossia occorre che siano dotati di pannelli posti sul tetto dei veicoli o altri indicatori luminosi, lampeggianti gialli certificati, dispositivi luminosi ad informazione variabile, una carta di circolazione che certifichi che gli automezzi che si trovano sulla strada – pronti a segnalare eventuali pericoli agli autisti riguardo a lavori in corso, incidenti, auto in panne – siano ad uso speciale.

Insomma, non si può improvvisare, mettendo su un mezzo tal quale un lampeggiante o un adesivo magari stampato con un plotter nella copisteria sotto casa. Ad esempio, tanto per capire la complessità tecnica senza addentrarsi troppo nei particolari, un lampeggiante (termine tecnico girofaro) può essere utilizzato sulle strade aperte al traffico solo se soddisfa la direttiva europea ECE-R65. Tale direttiva indica il colore della luce, i valori di luminosità, la distribuzione della luce, le istruzioni di fissaggio, ecc.

Dal 1 maggio, la situazione è cambiata, almeno per quanto riguarda i gestori. Non più la Manno che per conto di Anas dà in subappalto alla Ad Ronzoni, ma un’altra società: si tratta di Lavoritalia srl che affida in subbapalto alla ditta romana Road 95 La Fenice.

Ora, parrebbe che proprio dopo questo cambio sia arrivato l’esposto dell’utente che ha lamentato nella lettera spedita alle autorità una serie di criticità che hanno a che fare con un aspetto molto importante, tanto più che la Pontina è stata teatro da sempre di tragedie su strada con centinaia di morti e migliaia di feriti. La sicurezza, in poche parole, va garantita sulla SS Pontina, prima di qualsiasi proposito o dibattito, anch’esso annoso, tra chi vorrebbe un’autostrada a pedaggio e chi un adeguamento in sicurezza con tutti i crismi.

Secondo l’utente, che dice di occuparsi di sicurezza sul lavoro nel settore viabilità, da circa un mese e mezzo (fino ad oggi), sulla SS Pontina si troverebbero mezzi adibiti “impropriamente” a viabilità stradale che recano la scritta “mezzo adibito alla manutenzione per conto Anas”.

Secondo l’esposto/lettera che Latina Tu ha visionato, mancherebbero ad oggi mezzi provvisti della necessaria segnaletica. L’utente sostiene che, a seguito di incidenti sulla Pontina, avrebbe notato una segnaletica quasi inesistente e gli operai della ditta che ora ha in carico la sicurezza non avrebbero agito in maniera corretta attraversando più volte il piano viabile.

C’è di più. L’utente spiega di aver eseguito una visura Aci sui mezzi che sarebbero risultati ad uso trasporto merci e non autoveicoli ad uso speciale. Da tenere a mente che, infatti, i mezzi devono essere certificati e omologati e avere i dispositivi luminosi che siano lampeggianti o pannelli ad informazione variabile, oltreché la trascrizione sul libretto di circolazione. Inoltre, nella parte posteriore dei mezzi utilizzati ad oggi, sembrerebbe, secondo l’utente, che invece di disporre di un pannello adesivo rifrangente classe 2 ci sia una stampa fatta in tipografia raffigurante “un obbligo e lavori in corso” aventi sia posizione che diametro inferiore a quanto previsto. Come non bastasse, l’utente rincara la dose ed evidenzia che i lampeggianti sarebbero carenti rispetto al modello certificato e acquistati risparmiando sul prezzo, per poi essere installati non correttamente e senza avere avuto l’omologazione e il collaudo della motorizzazione.

Ci sarebbe addirittura il pannello a messaggio variabile – che indica agli utenti se rallentare o virare ecc. – che, nei mezzi ad ora utilizzati sulla Pontina, risulta dentro il furgone, il che vuol dire che per farlo vedere il mezzo dovrebbe camminare con la porta posteriore aperta.

Un’altra immagine di uno dei mezzi della sicurezza sulla Pontina ad oggi

Accuse gravi e pesanti tanto più che la ditta che ad oggi è su strada si presenta come esperta nel campo della sicurezza stradale offrendo “prodotti come lo studio e la progettazione di piani di segnalamento, l’installazione di dispositivi di sicurezza nelle varie situazioni critiche (all’interno di gallerie e stazioni ferroviarie, per attraversamenti pedonali) con estrema professionalità ed esperienza. La nostra società – si legge sul sito della Road 95 La Fenice – utilizza rigorose procedure documentate a garanzia del cliente in tutte le fasi del rapporto di lavoro, dall’offerta all’esecuzione del lavoro e, soprattutto, al mantenimento delle garanzie offerte”.

Ora non si può mettere in dubbio fino a prova contraria, anche perché sarebbe compito di Anas e della Polizia Stradale controllare e verificare che tutto sia a norma (codice della strada) e a regola. Ma se fossero così madornali i deficit, perché mai nessuno dall’Anas alla Polizia Stradale non avrebbe ancora agito?

A dare una risposta al cahiers de doléances dovrebbe essere innanzitutto Anas, il cui responsabile della Pontina da Terracina a Roma è l’ingegner Luciano Garbuglia. A seguire i responsabili delle due tratte in cui è divisa, dal punto della vista della sicurezza, la Pontina: da Terracina (km 109,000 ad Aprilia (km 45,000) il responsabile Avino, da Aprilia a Roma (km 10,500) Mignone e Armenia.

Stante una situazione in bilico da decenni e un immobilismo della politica che non riesce a decidere su di essa, la sicurezza sulla strada Pontina, martoriata da problemi di viabilità, è francamente tutto. O meglio, tutto ciò che rimane ai cittadini.

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