SPUNTA UN ALTRO IMPIANTO BESS A BORGO SABOTINO, CIOLFI (M5S) INVOCA CHIAREZZA

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Centrale Nucleare di Latina attiva dal 1964 al 1986

In Commissione Trasparenza spunta un’altro impianto BESS A Borgo Sabotino: “Dal silenzio al raddoppio, la Sindaca non parla del primo impianto BESS e arriva già il secondo”. Ciolfi (M5S): “Gli impianti BESS rappresentano un tassello fondamentale della transizione energetica, ma sostenibilità significa anche sicurezza, trasparenza e adeguata compensazione dei territori”

Oggi, nel corso della Commissione Trasparenza convocata dalla Presidente Maria Grazia Ciolfi sull’impianto BESS (Battery Energy Storage System) di Borgo Sabotino, è emersa una notizia di estrema rilevanza: gli impianti BESS in fase di autorizzazione sono due e non solo uno, come finora avevamo letto sulla stampa. Il consigliere Scalco ha perfino riferito che “si vocifera” di un terzo impianto, ma questo resta da verificare.

Un dato — quello del raddoppio degli impianti BESS — che non era mai stato comunicato né ai cittadini né al Consiglio comunale, e che cambia profondamente la percezione e l’impatto di questi progetti sul territorio.

Il primo impianto, il più grande d’Europa per potenza e dimensioni, è quello di Sogin, previsto all’interno dell’area della centrale nucleare dismessa, nella zona “Cirene”, mai entrata in funzione.
Il secondo, invece, sorgerà su un’area agricola adiacente ad abitazioni, sempre a Borgo Sabotino: il suo iter autorizzatorio, essendo in zona agricola, è soggetto ad autorizzazione unica e quindi di competenza provinciale.

“Una scoperta — afferma la Presidente della Commissione Trasparenza, Maria Grazia Ciolfi, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle — che solleva interrogativi enormi”.

“I residenti sanno di avere un impianto di queste proporzioni a pochi metri dalle loro case, come si evince dalle mappe presentate oggi in Commissione? E soprattutto: c’è consapevolezza dell’elevato numero di impianti di accumulo energetico in corso di attuazione e autorizzazione in Italia, in assenza di una normativa specifica che ne regoli autorizzazioni, sicurezza e impatto ambientale? Senza studi che definiscano il reale fabbisogno energetico e la distribuzione ottimale degli impianti, il rischio è quello di alimentare interventi speculativi, proprio come accaduto con il biogas: progetti che superano il fabbisogno reale e deturpano i territori”.

2Tornando all’impianto proposto da Sogin, che sorgerà all’interno del sito nucleare ancora oggetto di bonifica, la vicenda è emersa solo lo scorso agosto — in pieno Ferragosto — con la pubblicazione sull’albo pretorio della chiusura positiva della Conferenza dei Servizi, nel più assoluto silenzio della politica e dell’amministrazione comunale. Forse in ferie. Forse poco interessata a divulgarlo.

Nessuna comunicazione ufficiale è mai giunta dalla Sindaca, neppure dopo le sollecitazioni.
Non sappiamo da quanto tempo fosse a conoscenza del progetto, né perché abbia scelto di non informare e coinvolgere i cittadini, in particolare quelli di Borgo Sabotino, direttamente interessati.

Già in quell’occasione avevo denunciato pubblicamente la vicenda e presentato un Question Time per chiedere chiarimenti.
Alla seduta la Sindaca non si è presentata, e le risposte dell’assessora Muzio sono state vaghe e insufficienti. Per questo oggi la Commissione Trasparenza si è riunita per fare finalmente chiarezza — senza immaginare che ci saremmo trovati a parlare di due progetti e di due iter autorizzatori.

Il Movimento 5 Stelle è favorevole agli impianti BESS, che rappresentano un tassello fondamentale della transizione energetica, ma sostenibilità significa anche sicurezza, trasparenza e giuste compensazioni.

Parliamo di un impianto Sogin da 266 MW di potenza, con capacità di accumulo di quasi 2.000 MW/h: il più grande d’Europa attualmente.
Per questo oggi abbiamo chiesto la massima cautela su tutti gli aspetti di sicurezza, soprattutto in materia di rischio incendio — come dimostrano casi internazionali, tra cui quello di Moss Landing (California), dove un impianto analogo ha richiesto l’intervento di oltre 1.200 vigili del fuoco. Al momento non ci sono neanche gli accessi stradali adeguati a quell’area con due ponti chiusi!

Su questo punto, il M5S ha già presentato un’interrogazione parlamentare, a firma dell’on. Ilaria Fontana, ai ministri Piantedosi e Pichetto Fratin, per sapere se l’impianto sia stato sottoposto alla Direttiva Seveso e, in caso contrario, perché non lo sia stato e quali verifiche sostitutive della VIA saranno attuate.

Quando si parla di impianti di nuova generazione e di questa scala, l’eccesso di prudenza non è un difetto: è un dovere. Un altro tema cruciale emerso oggi riguarda le compensazioni territoriali, che avevo già sollevato in estate e in occasione del Question Time.

All’inizio della seduta ho chiesto conto di una specifica dicitura contenuta nella determina di chiusura della Conferenza dei Servizi, in cui si legge che la chiusura positiva “è subordinata” anche a “intese e concerti”. Ho domandato se queste “intese” si riferissero a un confronto tra Sogin e il Comune di Latina, in quanto territorio ospitante, per attivare le procedure compensative.

L’assessora Muzio ha risposto che si tratta di una formula standard, non collegata al tema delle compensazioni. Tuttavia, il consigliere Dario Bellini (LBC) ha ricordato che l’art. 8, comma 4, lettera M, punto 2 del D.lgs. 190/2024 prevede esplicitamente una fase di concertazione dei programmi di compensazione territoriale per le grandi opere di questo tipo.

Tali riferimenti dovrebbero essere inseriti negli atti autorizzativi comunali, comprese le determine, affinché i territori come Borgo Sabotino possano beneficiare realmente delle opere compensative previste dalla legge. Sarebbe stato importante inserirlo anche nella determina relativa al BESS. E’ rimasto in piedi il quesito di quando avremmo potuto richiede a Sogin la presentazione di questo programma, subordinandone forse la chiusura positiva della conferenza di servizi?.

Serve ora una vera interlocuzione tra amministrazione, consiglieri, soggetti attuatori e cittadini, perché le compensazioni non restino sulla carta ma diventino interventi concreti.
L’assessora Muzio ha assicurato che saranno coinvolte tutte le forze politiche — ci auguriamo che stavolta accada davvero.

Resta un interrogativo politico inevitabile: La sindaca era a conoscenza del progetto BESS e ha scelto di tacere, oppure lo ha scoperto a giochi fatti? In entrambi i casi, la situazione è gravissima. O abbiamo una sindaca che non informa i cittadini su decisioni cruciali per il territorio, o una sindaca che subisce decisioni prese altrove senza battere ciglio.

Latina non può continuare a essere governata nel silenzio assistendo solo a foto e ripetuti tagli dei nastri per qualsiasi cosa accada.
Serve un’amministrazione che pretenda tutele, compensazioni e garanzie di sicurezza, prima che i progetti diventino fatti compiuti. Così come deve pretendere che Sogin intervenga sul ponte Mascarello, chiuso da anni nonostante una convenzione siglata tra Sogin, Comune e Regione Lazio che prevede come opera compensativa per il territorio la demolizione e ricostruzione del Ponte da ben 5 anni e mai iniziata. Se davvero Borgo Sabotino dovrà ospitare il più grande impianto BESS d’Europa, allora merita la massima trasparenza, la massima sicurezza e la massima compensazione possibile”.

Maria Grazia Ciolfi
Presidente Commissione Trasparenza Comune di Latina

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