Accusato di aver abusato di una collega presso la nota struttura sanitaria dell’Icot di Latina: l’uomo dovrà affrontare il processo
Avrebbe abusato di una collega nel 2023 presso la struttura sanitaria dove lavorava. Un gesto che non soltanto gli era costato l’iscrizione nel registro degli indagati per violenza sessuale, ma anche il posto di lavoro perché era stato licenziato.
Oggi, 25 febbraio, per quei fatti, l’infermiere di 59 anni, difeso dall’avvocato Leonardo Palombi, è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, su richiesta del pubblico ministero Simona Gentile. Il processo inizierà il prossimo 27 maggio davanti al secondo collegio del Tribunale di Latina.
L’uomo, all’epoca impiegato presso l’Icot, nel 2023 era stato denunciato da una collega, 56 anni, dipendente della stessa azienda come portantina. Secondo il racconto della vittima fornito Carabinieri, nella primavera del 2023, il collega l’avrebbe costretta, spingendola, a entrare in una stanza della struttura sanitaria. Dopodiché, avrebbe chiuso la porta e l’avrebbe in parte spogliata e palpeggiata per poi abbassarsi i pantaloni.
Nel suo racconto ai militari dell’Arma, la donna ha riferito che, un anno prima, c’era stato un primo approccio non riuscito da parte del collega. Le indagini, condotte dal sostituto procuratore Giorgia Orlando, si sono concluse con una richiesta di emissione di un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla parte offesa, ordinanza che è stata emessa lo scorso marzo dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario.
Il 59enne, che dopo la denuncia è stato licenziato dalla struttura sanitaria, è tuttora sottoposta alla stessa misura e deve tenersi distante almeno 500 metri dalla persona offesa. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’uomo si era avvalso della facoltà di non rispondere.