Spese di rappresentanza e fondi della presidenza del Consiglio comunale a Sabaudia. Depositata proposta di deliberazione per la loro regolamentazione
I consiglieri comunali di minoranza Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Enzo Di Capua, Immacolata Iorio, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano hanno depositato una proposta di deliberazione per la disciplina delle spese di rappresentanza del comune e dei fondi assegnati al capitolo della presidenza del consiglio comunale.
“Una proposta in linea con la normativa in materia e con quanto più volte stabilito dalla Corte dei Conti. Le spese di rappresentanza assolvono ad una funzione rappresentativa dell’Ente, e, cioè, quelle che, in stretta correlazione con le finalità istituzionali dell’ente, soddisfano l’obiettiva esigenza dello stesso di manifestare se stesso, e le proprie attività, all’esterno e di mantenere ed accrescere il prestigio dell’ente nel contesto sociale in cui si colloca (carattere dell’inerenza); nonché l’interesse di ambienti e soggetti qualificati, per il migliore perseguimento dei propri fini istituzionali e per i vantaggi che, ad esso o alla comunità amministrata, derivano dall’essere conosciuto e apprezzato nella propria attività di perseguimento del pubblico interesse (carattere dell’ufficialità).
È una questione di trasparenza e di coerenza con i principi contabili. Questo regolamento, tra l’altro, era nel piano degli obiettivi dei dirigenti 2023-2025, ad oggi non attuato. Tra quegli obiettivi rimasti sulla carta anche quello del Regolamento degli istituti partecipativi che, in assenza di disciplina, restano sulla carta non permettendo, di fatto, ai cittadini di partecipare attivamente alla vita amministrativa. Istituti quali, per esempio, i referendum.
Per i consiglieri di minoranza è necessario mettere in campo tutte le azioni che caratterizzano una partecipazione attiva dei cittadini. Lo stesso Regolamento per i Beni comuni, approvato nel luglio 2022 dal commissario quale ultimo atto, senza gli strumenti attuativi resta un pezzo di carta alla memoria mentre, al contrario, sarebbe necessario mettere in campo tutto ciò che riguarda la sussidiarietà per un diverso rapporto tra amministrazione e cittadino basato sulla trasparenza e la condivisione delle scelte, a cominciare da quelle sulla predisposizione del bilancio e del documento unico di programmazione.
Di fronte alla assenza di azioni dell’amministrazione, noi proponiamo atti concreti di gestione della cosa pubblica che mettono al centro la partecipazione dei cittadini. Sono due anni che è ferma la nostra proposta, per esempio, di introdurre il question time dei cittadini. L’amministrazione condivisa non è solo una parola ma azione quotidiana e concreta.
Noi le nostre proposte le presentiamo, aspettiamo di conoscere gli orientamenti di questa maggioranza più impegnata a spendere per le feste, oltre un milione di euro in due anni, piuttosto che a segnare una innovazione nella gestione della cosa pubblica”.
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