SPARI DALL’AUTO DA TERRACINA A SAN FELICE: IL CONDUCENTE DELL’AUTO CITATO NELL’INCHIESTA SULL’OMICIDIO DI THOMAS BRICCA

Convalidati gli arresti dei due maggiorenni fermati per aver sparato con una carabina, con loro c’erano anche due minorenni e un altro soggetto datosi alla fuga

Il giudice del Tribunale di Latina, Gian Luca Soana, ha convalidato gli arresti domiciliari a carico dei due maggiorenni fermati nella notte del 7 settembre dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Terracina. Si tratta del conducente dell’auto, 21 anni, residente ad Alatri e di origine maghrebina, Adem Djelassi, già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti in materia di stupefacenti, e di un 18enne di Terracina, Samuele Pasquale Belviso.

Il 21enne Djelassi è un giovane che, seppur non indagato, è comparso nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Roberto Toson e del figlio Mattia in merito all’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne ucciso il 30 gennaio 2023 con un colpo di pistola alla testa ad Alatri.

Il vero obiettivo della vendetta tra le gang ciociare sarebbe stato, invece, Omar Haoudi il quale nella sua cerchia ristretta di amicizie ha tra gli altri anche Hadem Djelassi, il 21enne che conduceva la Mercedes da cui sono partiti i colpi di carabina e che è solito frequentare Terracina.

Come noto, nella notte di due giorni fa sono giunte alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Terracina diverse telefonate che hanno segnalato in vari punti della città di Terracina, la presenza di una vettura, una Mercedes classe B, i cui occupanti hanno esploso dei colpi con una carabina ad aria compressa nei confronti di ignari passanti e di giovani presenti in alcuni luoghi di aggregazione, ferendone alcuni anche con importanti lesioni. Il giro della follia, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, è iniziato alle 2.30 di notte e si è concluso un”ora opo a San Felice Circeo.

Un’autoradio in circuito dell’Aliquota Radiomobile si è posta alla ricerca degli autori, fino a quando, dopo circa un’ora, in seguito a un’ennesima segnalazione di colpi di arma a San Felice Circeo, i Carabinieri sono riusciti ad intercettare il veicolo bloccandolo in via Tittoni con a bordo cinque persone, di cui una è riuscita a guadagnare la fuga. Il controllo e la conseguente perquisizione ha permesso di procedere al rinvenimento e al successivo sequestro della carabina ad aria compressa, di un coltello multiuso, di diversi proiettili in metallo e di due grammi di cocaina. Peraltro il conducente, posto agli arresti domiciliari, stava guidando con la patente sospesa.

I militari dell’Arma, guidati dal Maggiore Saverio Loiacono, hanno ricostruito la sequela della scorribanda, individuando ben sette malcapitati, tra cui una guardia giurata mentre era in servizio; tutti, medicati al pronto soccorso dell’ospedale “Fiorini” di Terracina, hanno riportato lesioni tra i 7 e 10 giorni. Per la maggior parte di loro, i colpi dei piombini fatti partire all’impazzata sono stati sparati ad altezza uomo (spalle, collo, orecchie). I cinque giovani, a bordo dell’auto, hanno iniziato a sparare da Via Cristoforo Colombo, a Terracina, raggiungendo prima un 50enne che portava al guinzaglio un cane e, poco dopo, una coppia: il primo è stato colpito alla spalla, i secondi sono stati presi alla nuca dai piombini.

Il quarto malcapitato è stato la guardia giurata in servizio di vigilanza all’Inps, colpito a una gamba, e poi un ragazzo raggiunto a un orecchio. Successivamente, spostatisi a San Felice, prima di essere fermati dai Carabinieri, la baby gang di scalmanati ha avuto il tempo di impallinare un’altra coppia di giovani che stava camminando.

La gravità dei fatti ha imposto un provvedimento di arresto dei due maggiorenni, mentre altri due minori, 17enni di Fondi, di cui uno noto alle Forze dell’Ordine sempre per spaccio di stupefacenti (sorpreso a vendere “erba” davanti una scuola), sono stati denunciati a piede libero.

Tutti risultano indagati per i reati di “violenza e lesioni aggravate ad incaricato di un pubblico servizio” e “lesioni aggravate da motivi abietti e futili mediante l’utilizzo di armi”.

I due maggiorenni, quindi, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, difesi rispettivamente dagli avvocati Ceccarelli e Pietricola, rimangono ai domiciliari e verranno processati il prossimo 28 settembre. Ad ogni modo i Carabinieri invitano a denunciare perché si sospetta che le persone colpite dai piombini sparati con la carabina ad aria compressa siano molte di più; senza contare che non si esclude la presenza di altri complici, mentre è caccia al quinto giovane, presente nell’auto e riuscito a fuggire.

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