Aveva sparato alla moglie ferendola sotto casa: condanna confermata dalla Corte di Cassazione per Costantino Di Silvio detto Pesce
Era stato arrestato e condannato per tentato omicidio “Pesce” Di Silvio. La notte del 14 luglio 2018 l’uomo, oggi 54enne, era andato sotto casa di alcuni parenti, in via Helsinki e aveva esploso cinque colpi di arma da fuoco contro l’ex moglie, Manuela Piccirilli, tre dei quali avevano colpito la donna alla schiena e a un braccio.
Per questo, “Pesce”, facente parte della nota famiglia rom dei Di Silvio, ma non proprio organico ai traffici della stessa, è stato condannato sia in primo che in secondo grado a 8 anni di reclusione. Una pena oggi confermata dalla Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso della difesa.
Quella notte di quasi tre anni fa, “Pesce”, dopo gli spari, si era rifugiato nello studio legale per il quale lavorava, quello dell’avvocato Maria Antonietta Cestra, la quale poi lo ha difeso dall’accusa di tentato omicidio insieme al collega Giovanni Lauretti.
L’uomo aveva spiegato di essere esasperato perché l’ex moglie, che per quegli spari fu anche operata al Goretti di Latina, le aveva messo contro le due figlie. La donna si è costituita parte civile, così come l’associazione, Valore Donna, assistite dalle avvocate Maria Concetta Belli e Adriana Anzeloni.