Spararono con una carabina tra Terracina e San Felice Circeo, dopo la condanna dei due maggiorenni arriva la fine dell’indagine per i minorenni
Sono quattro gli adolescenti a cui la Procura dei Minorenni di Roma, competente per materia, ha inviato l’avviso di conclusione indagine per i fatti avvenuti a settembre 2023 quando loro, più due maggiorenni già condannati in primo grado, hanno preso a sparare all’impazzata con un fucile ad aria compressa ferendo sette persone, costringendoli alle cure del pronto soccorso con prognosi dai sette ai dieci giorni.
Due dei giovani, all’epoca dei fatti diciassettenni, sono difesi dall’avvocato del foro di Latina, Marco Nardecchia. Gli altri due (uno di loro sedicenne quando si trovava nell’auto che correva col fucile), invece, sono assistiti dall’avvocato del foro di Roma, Cristina Matteoli.
Tra le pieghe dell’indagine, inoltre, sono emersi altri particolari. Uno degli indagati deve rispondere anche di ricettazione di un’auto rubata, oltreché al furto di due borse e alle lesioni di un cittadino indiano. Tutti fatti commessi tra il 19 e il 20 giugno 2023. Di ricettazione di un’auto rubata deve rispondere anche il sedicenne (ora ha 17 anni), oltreché di furto e lesioni nei confronti di un cittadino norsafricano. “Violenza e lesioni aggravate ad incaricato di un pubblico servizio”, “lesioni aggravate da motivi abietti e futili mediante l’utilizzo di armi”, oltreché all’episodio “madre” avvenuto il 7 settembre 2023 quando la banda dei sei giovani ferì col fucile sette persone a Terracina.
Lo scorso gennaio, il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Clara Trapuzzano, ha condannato dei due maggiorenni della banda: alla pena di 2 anni e 5 mesi il 21enne Adem Djelassi, difeso dall’avvocato Tony Ceccarelli, e il 18enne Samuele Pasquale Belviso, assistito dall’avvocato Francesco Pietricola.
LA VICENDA – Lo scorso 9 settembre, il giudice del Tribunale di Latina, Gian Luca Soana, aveva convalidato gli arresti domiciliari a carico dei due maggiorenni fermati nella notte del 7 settembre dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Terracina. Si trattava, per l’appunto, del conducente dell’auto, 21 anni, residente ad Alatri e di origine maghrebina, Adem Djelassi, già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti in materia di stupefacenti, difeso dall’avvocato Tony Ceccarelli, e di un 18enne di Terracina, Samuele Pasquale Belviso, assistito dall’avvocato Francesco Pietricola. I legali, davanti al giudice Trapuzzano, reitereranno la richiesta di patteggiamento.
Nella notte del 7 settembre scorso, sono giunte alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Terracina diverse telefonate che hanno segnalato in vari punti della città di Terracina, la presenza di una vettura, una Mercedes classe B, i cui occupanti hanno esploso dei colpi con una carabina ad aria compressa nei confronti di ignari passanti e di giovani presenti in alcuni luoghi di aggregazione, ferendone alcuni anche con importanti lesioni.
Un’autoradio in circuito dell’Aliquota Radiomobile si è posta alla ricerca degli autori, fino a quando, dopo circa un’ora, in seguito a un’ennesima segnalazione di colpi di arma a San Felice Circeo, i Carabinieri sono riusciti ad intercettare il veicolo bloccandolo in via Tittoni con a bordo cinque persone, di cui una è riuscita a guadagnare la fuga. Il controllo e la conseguente perquisizione ha permesso di procedere al rinvenimento e al successivo sequestro della carabina ad aria compressa, di un coltello multiuso, di diversi proiettili in metallo e di due grammi di cocaina. Peraltro il conducente, Djelassi, stava guidando con la patente sospesa.
I militari dell’Arma di Terracina, diretti dal Maggiore Saverio Loiacono, hanno ricostruito la sequela della scorribanda, individuando ben sette malcapitati, tra cui una guardia giurata mentre era in servizio; tutti hanno riportato lesioni tra i 7 e 10 giorni così come da referto dell’ospedale “Fiorini” di Terracina. Per la maggior parte di loro, i colpi dei piombini fatti partire all’impazzata sono stati sparati ad altezza uomo (spalle, collo, orecchie). La gravità dei fatti ha imposto il provvedimento di arresto dei due maggiorenni, mentre altri due minori, 17enni di Fondi, di cui uno noto alle Forze dell’Ordine sempre stupefacenti, sono stati denunciati a piede libero. Successivamente, i Carabinieri hanno identificato anche il quinto minorenne, 15enne, fratello di uno dei due minorenni già denunciati per i fatti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma.
I cinque giovani, a bordo dell’auto, hanno iniziato a sparare da Via Cristoforo Colombo, a Terracina, raggiungendo prima un 50enne che portava al guinzaglio un cane e, poco dopo, una coppia: il primo è stato colpito alla spalla, i secondi sono stati presi alla nuca dai piombini. Il quarto malcapitato è stato la guardia giurata in servizio di vigilanza all’Inps, colpito a una gamba, e poi un ragazzo raggiunto a un orecchio. Successivamente, spostatisi a San Felice, prima di essere fermati dai Carabinieri, la baby gang di scalmanati ha avuto il tempo di impallinare un’altra coppia di giovani che stava camminando.