SPACCIO DI DROGA: I CORNI E IL POLIZIOTTO SOSPESO INTERROGATI DAL GIUDICE

Spaccio di droga tra Sabaudia e San Felice Circeo: interrogati i due fratelli arrestati dalla Squadra Mobile di Latina

Sono comparsi davanti al Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese i due fratelli Corni e colui che è ritenuto essere il poliziotto pusher dagli inquirenti: Marco Veglianti.

Francesco Corni

Difesi dall’avvocato Giuseppina Tenga, Leonardo e Francesco Corni hanno optato per due scelte diverse: il più grande, Leonardo, 39 anni, imprenditore e titolare de “La Rapida”, si è avvalso della facoltà di non rispondere, così come Veglianti, assistito dall’avvocato Pisani.

A rispondere alle domande Gip Molfese, invece, Francesco Corni, il 31enne già condannato per il reato di spaccio e finito in arresto, oltreché lunedì scorso, anche a giugno del 2021. Il più giovane dei fratelli Corni è considerato l’uomo che più di tutti tesseva le fila dello smercio di droga.

L’operazione che ha fatto emergere lo spaccio gestito dai Corni all’ombra del Circeo è stata eseguita lunedì 10 ottobre quando gli agenti della Squadra Mobile di Latina, con l’ausilio della Squadra Cinofili dell’Istituto per Ispettori di Nettuno, sono entrati in azione: a finire indagati, oltreché ai Corni (domiciliari) e Veglianti, poliziotto in servizio al Viminale e sospeso dal lavoro per un anno (è accusato di spaccio e truffa per aver disertato il lavoro sostenendo di essere malato quando, invece, avrebbe prestato servizio nella ditta di Leonardo Corni), anche altri personaggi ritenuti i pusher del sodalizio: il 40enne Fabio Serrapiglio e il 37enne tunisino Ben Salah Samir, Gianluca Calisi (41 anni) di San Felice Circeo, già coinvolto in inchieste per spaccio di droga, Ettore Basile (41 anni), Gianluca Silvestri (38 anni), Veronica Mastracci (34 anni), Caterina Calligaris (39 anni), Daniele Fedeli (39 anni) e Ala Eddine Ben Achour (26 anni). Gli arresti sono stati richiesti dal Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza e dai sostituti Valerio De Luca e Claudio De Lazzaro.

Leonardo Corni

Da quanto emerso dal complesso dell’attività investigativa, che ha visto coinvolte altre sei persone quali indagati in stato di libertà, il 39enne ed il 31enne risultano essere stati i gestori di una fiorente attività di spaccio nel territorio di Sabaudia e San Felice Circeoeffettuando numerose cessioni di cocaina – almeno una trentina – ad una vasta e variegata platea di assuntori tra il 2020 ed il 2021. Chili di droga, almeno cinque al mese, secondo gli inquirenti, quelli acquistati dai due fratelli e i loro collaboratori. Dirimenti le dichiarazioni rese spontaneamente da uno dei pusher arrestati, che facevano parte della rete dei fratelli Corni: “Nel 2018 – annotano gli investigatori sulla scorta delle dichiarazioni del pusher – Francesco Corni si era offerto di diventare un suo fornitore di cocaina, ciò che non avvenne perché lo stupefacente non era di buona qualità. Nell’occasione aveva acquistato dieci grammi di droga presso il bar di proprietà dello stesso Corni. Questi era aiutato dal fratello Leonardo che finanziava gran parte delle forniture di cocaina, acquistata da omississ approssimativamente ogni mese per un peso di cinque o sei chili”.

È stata chiesta peraltro anche la sospensione di un Finanziere in servizio a Sabaudia, Luigi Iannarella (51 anni), che avrebbe passato notizie a Leonardo in cambio di soldi (per la squadra di pallavolo), in merito a un accertamento fiscale e di anti-riciclaggio che avrebbe coinvolto la tabaccheria di famiglia al centro della città. Il Gip Molfese deciderà dopo gli interrogatori di garanzia quale se applicargli o meno la misura cautelare chiesta dalla Procura di Latina.

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