SPACCIO, ARMI E RAPPORTI CON PERSONAGGI LEGATI ALLA CAMORRA: FINISCE IN CARCERE GIUSEPPE SOLA

Caserma dei Carabinieri di Formia
Caserma dei Carabinieri di Formia

Detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di arma: finisce dietro le sbarre il 60enne Giuseppe Sola

Lo scorso 14 maggio, i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Formia, all’esito di specifica richiesta di aggravamento di misura cautelare, hanno associato alla Casa Circondariale di Cassino il noto Giuseppe Sola, 60enne di SS. Cosma e Damiano. 

Lo scorso 14 agosto 2023, l’uomo era già stato tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e di arma clandestina dai militari e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, nell’ambito dell’operazione anti-droga “Anargiri 2”, successivamente un nuovo fatto di cronaca, avvenuto lo scorso 4 maggio, ha riacceso i riflettori sull’uomo. 

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Sola, nonostante la misura cautelare degli arresti domiciliari, non aveva smesso di coltivare amicizie nell’ambito della criminalità ed infatti è stato colto nuovamente in flagranza per la cessione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, da parte di due uomini di Napoli che si erano diretti a Santi Cosma Cosma e Damiano proprio per far visita all’uomo e finalizzare la consegna dello stupefacente. Si tratta di Felice Ferretti, classe ’91, e Nunzio Esposito, classe ’93, entrambi provenienti dal napoletano, rispettivamente da Napoli e Pomigliano d’Arco. In particolare Esposito  è considerato dagli inquirenti come il guardaspalle del boss Bruno Mascitelli, personaggio di spicco del narcotraffico, finito in carcere da tempo e “protagonista” della scissione dal clan Di Micco di Ponticelli a Napoli.

Il disprezzo mostrato da Sola per le prescrizioni imposta dalla misura a cui era già stato sottoposto, e le reiterate violazioni, hanno contribuito a far aggravare la posizione dell’uomo, tanto che è subentrata a distanza di pochi giorni la revoca del beneficio degli arresti domiciliari e l’aggravamento della misura con la sottoposizione dell’uomo al regime carcerario presso la Casa Circondariale di Cassino come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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