SOVRAFFOLLAMENTO NEL CARCERE DI LATINA, IL PD SI MOBILITA: “REALTÀ ESPLOSIVA E AL LIMITE”

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Carcere di Latina

Casa circondariale di Latina: “Condizioni al limite per detenuti e polizia penitenziaria: mobilitati per trovare soluzioni”

“I dati del tasso di sovraffollamento della Casa Circondariale di Latina ci riportano una situazione giunta al limite, una realtà esplosiva quanto silente, salvo quando le problematiche escono prepotentemente fuori da quelle mura, come nel tentativo di rivolta del 30 novembre scorso, poi rientrato grazie alla grande professionalità dimostrata dagli operatori della Polizia Penitenziaria.

Lesa è la dignità di chi vi lavora e dei detenuti che vi sono ristretti, così come denunciato più volte dai sindacati di categoria e dal Garante Regionale dei Detenuti del Lazio Dr. Stefano Anastasia. Nel rapporto generale presentato il 26 aprile scorso, il Comitato Europeo contro la tortura, organo del Consiglio d’Europa, ha raccomandato agli stati membri di affrontare il problema del sovraffollamento con determinazione, fissando un numero massimo di detenuti da accogliere in ogni istituto penitenziario, da rispettare scupolosamente.

Il personale della Polizia Penitenziaria di Latina svolge il servizio all’interno di una struttura obsoleta e fatiscente, povera di spazi e di illuminazione naturale, a costo di grandi sacrifici personali, per l’organico cronicamente sottodimensionato, per un’età media alta dovuta ad un mancato turnover generazionale, per carenza di quegli investimenti che potrebbero mitigare l’impatto emotivo di un lavoro oggettivamente difficile.

La popolazione carceraria, con una curva del sovraffollamento che sembra non arrestarsi, vive aree estremamente ridotte ed inadeguate, alle prese con problemi di ordine psicologico, anche a danno degli obiettivi rieducativi e delle prospettive di reinserimento sociale.

L’edificio che oggi ospita la Casa Circondariale di Latina accoglie persone di entrambi i sessi, sia in attesa di giudizio che in regime di detenzione con condanne definitive, anche lunghe.
La capienza regolamentare è di 77 posti effettivamente disponibili, a fronte dei 118 detenuti presenti. I dati delle presenze dell’ultimo biennio ci rivelano un tasso di affollamento con picchi anche del 200%, mentre l’ultima rilevazione è del 177%, la più alta del Lazio e nella classifica dei primi dieci istituti italiani.

Il personale della Polizia Penitenziaria che vi presta servizio conta 102 unità, a fronte delle 132 previste dalla pianta organica, con un’età media di oltre 50 anni, un deficit che si ripropone oramai sistematicamente.

Negli ultimi decenni c’è stata la tendenza di decentrare gli istituti al di fuori dai centri cittadini, con strutture adeguate ai nuovi standard e concepite nel rispetto di tutti, opera che non ha interessato quello di Latina, assieme a pochissimi altri a livello nazionale.

Per tutti questi motivi il Partito Democratico ha avviato un confronto con le parti sindacali e il Garante dei Detenuti, poiché intende mobilitarsi presso il Ministero competente per la realizzazione di una nuova struttura, decentrata, con locali adatti al personale che vi opera e adeguata agli attuali criteri di residenza detentiva, prodromica di un efficace reinserimento sociale. Sarà inoltre nostro compito, a partire da qui, mobilitarci a tutti i livelli per mettere la questione al centro del dibattito politico cittadino. Abbiamo bisogno di forze politiche che se ne facciano carico”.

Lo dichiarano, in una nota, i Consiglieri Comunali del Partito Democratico di Latina Tommaso Malandruccolo, Leonardo Majocchi, Daniela Fiore e Enzo De Amicis.

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