Caso Karibu-Aid: i problemi per Aboubakar Soumahoro potrebbero arrivare non solo da moglie e suocera, ma che dalla “sua” Lega Braccianti
È il giornale on-line Fanpage.it a sollevare la questione dei fondi raccolti tramite una piattaforma online per i regali di Natale da distribuire ai bambini che vivono nei ghetti del foggiano. Fanpage che, in tempi non sospetti, ossia a settembre scorso – prima che Soumahoro diventasse deputato con l’alleanza Verdi-Sinistra Italiana – aveva pubblica un servizio video in cui chiedeva conto al leader degli “invisibili” di rispondere alle denunce dei suoi ex soci alla Lega Braccianti rispetto a 200mila euro raccolti per i ghetti di Torretta Antonacci, ora avanza anche la questione “regali di Natale ai bambini”.
La raccolta, promossa lo scorso Natale sulla piattaforma di crowfunding GoFundMe, è stata attivata dalla Lega Braccianti di Soumahoro: l’intento, come detto, era quello di acquistare i regali di Natale per i bambini. Secondo Fanpage.it, però, di bambini nelle baraccopoli della provincia di Foggia se ne contano pochissimi. “Soumahoro si fece fotografare vestito da Babbo Natale tra i braccianti – si chiede Fanpage.it – ma dove sono finiti i 16 mila euro raccolti su GoFundMe?”.
Una domanda rivolta anche alla direttrice della piattaforma GoFundMe, Elisa Finocchiaro, che ha rendicontato diverse spese sostenute dalla Lega Braccianti con i fondi raccolti. Eppure, per quanto riguarda i bambini nei ghetti di Torretta Antonacci e Borgo Mezzanone, Don Andrea Pupilla, direttore della Caritas di San Severo, afferma a Fanpage.it che, in realtà, non ci sarebbero minori nei due luoghi summenzionati. “Io ho visto la vostra inchiesta – spiega Don Andrea a Fanpage.it – devo dire che sono sempre stato molto perplesso da queste attività della Lega Braccianti. A noi non ci risultano bambini nel ghetto di Torretta Antonacci, mentre ce ne risulta qualcuno in quello di Borgo Mezzanone, ma sicuramente non sono 200, assolutamente no”.