Ha patteggiato l’ex parroco della cattedrale di Latina San Marco, Don Maurizio Verlezza, accusato di portare la droga dentro il carcere di Velletri
Il Tribunale di Velletri ha condannato a 2 anni di reclusione, più una multa da 12mila euro, Don Maurizio Verlezza, arrestato lo scorso maggio dagli agenti della polizia penitenziaria di Velletri.
Il sacerdote salesiano aveva chiesto e ottenuto il rito abbreviato, dopodiché, tramite i suoi legali, ha patteggiato la pena. La condanna è stata sospesa dal giudice del Tribunale di Velletri, su richiesta dei legali del salesiano, accolta dal Tribunale, con le attenuanti della condizionale in libertà.
Dopo l’arresto per detenzione e spaccio di droga nel carcere di Velletri, era stato convalidato l’arresto dell’ex parroco della chiesa di San Marco. In seguito all’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri aveva disposto un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Don Maurizio Verlezza che si trovava presso il suo domicilio romano.
Don Verlezza era stato parroco della chiesa San Marco di Latina. Il sacerdote 63enne, come noto, doveva rispondere dell’accusa di aver introdotto nel carcere di Velletri un chilo e 50 grammi di droga.
Il prete, che al momento gestisce il centro religioso di via Mazzini ed è direttore dell’oratorio Don Bosco a Genzano, era stato arrestato giovedì 9 maggio all’esito di un controllo effettuato dagli agenti della polizia penitenziaria nel carcere veliterno dove l’uomo di Chiesa aveva la funzione di cappellano. Secondo l’accusa, Don Verlezza portava nel carcere di Velletri un chilo di marijuana, 50 grammi di cocaina e due cellulari. Il pacco, destinato ad alcuni detenuti, avrebbe dovuto contenere solo beni di prima necessità, in particolare abiti, ma quando la polizia penitenziaria lo aveva controllato era saltata fuori la droga.
Inoltre, era stata eseguita anche una perquisizione nel suo alloggio all’interno dell’istituto religioso. Lì sarebbero stati trovati e sequestrati anche 20mila euro in contanti. Una circostanza, quest’ultima, smentita da Don Gian Luigi Pussino che aveva parlato come portavoce dei Salesiani dell’Italia Centrale.