SOPPRESSIONE DI CADAVERE AL CIMITERO DI SEZZE: PROSCIOLTO L’EX CUSTODE CASTALDI

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Cimitero di via Bassiano, Sezze

Salma scomparsa dal cimitero di Sezze: s è svolta l’udienza preliminare che vedeva come unico indagato l’ex custode Fausto Castaldi

Non si tratta della imponente indagine che tre anni fa fece emergere lo scandalo di portata mediatica nazionale, il quale fu discriminante anche per le elezioni amministrative di Sezze. Quel procedimento, denominato “Omnia 2”, come noto, è fermo in un’altra udienza preliminare con l’ombra della prescrizione per molti capi d’imputazione.

Oggi, 18 giugno, davanti al giudice per l’udienza preliminare, Giuseppe Molfese, c’era però sempre lui, Fausto Castaldi, l’ex custode del cimitero setino, difeso dall’avvocato Antonio Orlacchio. Castaldi doveva rispondere dell’articolo 411 del codice penale: distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere. Un caso nato dalla denuncia di un famigliare che, avendo appreso che la salma di un suo caro estinto non si trovava più al suo posto, aveva denunciato tutto alla Procura di Latina.

Ne nacque una inchiesta che portò il pubblico ministero Valerio De Luca a chiedere l’archiviazione, respinta ad agosto 2021 dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, il quale ordinò l’imputazione coatta per Fausto Castaldi. Secondo l’accusa, oggi rappresentata dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco, Castaldi avrebbe eseguito lavori edili all’interno della cappella della famiglia di un defunto tanto da spostare la salma, effettuando una estumulazione senza alcuna autorizzazione.

Una tesi che la difesa ha sempre respinto, spiegando che Castaldi avrebbe trasferito la salma nel chiostro, avendo avuto premura di mettere a conoscenza chi di dovere.

Fatto sta che oggi, il pubblico ministero De Falco ha chiesto l’archiviazione del fatto, dal momento che sarebbe stato commesso nel 2016 e, laddove fosse divenuto un processo, Castaldi avrebbe guadagnato presto la prescrizione. La parte offesa (ossia il famigliare della salma spostata), assistita dall’avvocato Maria Belli, ha invece sostenuto che il fatto fosse più recente, accaduto nel 2019, e quindi ha chiesto che vi fosse il rinvio a giudizio per Castaldi.

Alla fine della camera di consiglio, il Gup Giuseppe Molfese, entrando molto probabilmente nel merito, ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti dell’ex custode Castaldi perché il fatto non sussiste.

Un altro caso, afferente al cimitero di Sezze, che viene così archiviato e nato, secondo la difesa, dall’enfasi con cui fu accolta l’indagine che nel 2021 fece emergere lo scandalo del cimitero di Sezze, tra festini, prostituzione e malcostume.

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