Bonifica dei siti inquinati ad Aprilia, la conferenza dei servizi sulla Recordati sancisce l’esito negativo: Arpa boccia il piano
La nota industria industria chimico-farmaceutica sulla via Mediana, nel Comune di Aprilia, era chiamata alla prova della conferenza dei servizi finalizzata all’approvazione del documento “Relazione descrittiva delle attività di messa in sicurezza d’emergenza e Analisi di rischio sanitario e ambientale sito specifica”.
Invitati alla conferenza dei servizi indetta dal Comune di Aprilia i seguenti enti: Regione Lazio, Direzione regionale politiche ambientali e ciclo dei rifiuti; ARPA Lazio, Servizio Suolo e Bonifiche; ASL Latina, Dipartimento di Prevenzione; Provincia di Latina, Settore Ecologia e Tutela del Territorio.
Regione e Asl non hanno fatto pervenire alcun documento, a differenza di Provincia e Arpa Lazio. In realtà la Provincia ha specificato di affidarsi unicamente a ciò che avrebbe stabilito Arpa Lazio il cui documento trasmesso in Comune lo scorso 2 febbraio è decisamente ultimativo riguardo al piano trasmesso dalla Recordati: carenza documentale, metodologia vecchia e acque di falda il cui inquinamento non può escludersi. Insomma, un progetto di messa in sicurezza operativa bocciato.
La caratterizzazione delle sorgente acqua sotterranea – scrive Arpa – risulta condotta in modo disomogeneo nel tempo e/o non sempre nel rispetto degli standard tecnici richiesti. Per i tecnici dell’agenzia ambientale, non è stato possibile verificare le scelte in merito alla distribuzione della contaminazione e quanto proposto nel documento inviato da Recordati non risulta coerente con le Linee Guida ISPRA. Inoltre, la proposta di monitoraggio “soil gas” non è coerente con le Linee Guida SNPA 41/19.
In particolare, va evidenziato quanto scrive Arpa nella relazione consegnata al Comune in merito ai contaminati. La scelta dei contaminati indice per la matrice “acque sotterranee” nel progetto Recordati riporta: “monoclorobenzene, cloruro di vinile, 1,2‐dicloroetano, 1,1‐dicloroetilene,
1,2‐dicloropropano, identificati a spot in concentrazioni eccedenti le rispettive concentrazioni soglia di contaminazione (CSC).
“Sulla base delle valutazioni fatte sull’incertezza delle metodiche di
campionamento e sulla scarsità di conoscenze recenti sullo stato di contaminazione – scrive Arpa – si ritiene non ci sia allo stato attuale un quadro sufficientemente solido per escludere tali contaminati da quelli indice (anche considerando che nel documento Progetto di Messa in Sicurezza Operativa in relazione a tali parametri non sono previsti interventi di riduzione delle concentrazioni ma unicamente monitoraggi delle concentrazioni)“.
“La definizione delle Concentrazioni Rappresentative della sorgente acque sotterranee – continua l’Agenzia – è stata eseguita non con la scelta, più cautelativa, del massimo valore analiticamente determinato ma applicando la procedura statistica“. In sostanza, l’azienda ha preferito non portare al massimo lo stress test dei contaminati ma si è attenuta al dato statistico considerato molto teorico e poco calato nella realtà.
Ecco perché il Comune di Aprilia, tramite il Servizio Ambiente diretto da Marco Paccosi, ha dichiarato l’esito negativo della conferenza, indicando alla Recordati di procedere alla rielaborazione del progetto presentato e all’aggiornamento del monitoraggio delle acque sotterranee (entro 10 giorni) nelle aree esterne allo stabilimento, utilizzando a tale scopo, qualora necessario, anche i pozzi idrici esterni già utilizzati nell’ambito dei monitoraggi eseguiti