Ieri, in una nota, riferendosi all’approvata della legge LAZIO SEMPLICE, il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone ha dichiarato: «Una decisione senza capo né coda. Un accorpamento, quello dei Consorzi industriali, che rivela solo l’interesse di Zingaretti e dei suoi di fare di questi enti un poltronificio a proprio uso e consumo senza pensare in alcun modo alle ripercussioni che si avranno per le imprese e per i territori. Una scelta che evidenzia, anche se non ce ne era più bisogno, la costante e reiterata incapacità della Regione guidata da Zingaretti di legiferare. E’ accaduto, solo per fare alcuni esempi, nel caso della legge Delrio, tanto che la regione Lazio è l’unica in Italia a non averla mai attuata mettendo in scena proposte di legge che tra rinvii e riedizioni si sono perse nei meandri della memoria. E’ accaduto nel caso della riforma delle Comunità montane avanzata per tentativi ed errori e mai portata a compimento. Con l’approvazione dell’emendamento al cosiddetto collegato al bilancio, approvato questa mattina dopo la maratona di quasi ventiquattro ore in consiglio regionale, sull’accorpamento dei consorzi industriali, Zingaretti e la sua maggioranza dimostrano solo di non saper affrontare e risolvere le criticità esistenti, limitandosi a mettere delle pezze a colori prive di quella consequenzialità che una buona amministrazione dovrebbe seguire. Per Zingaretti razionalizzare significa solo guardare al management e alla governance di una società. Per noi, al contrario, significa entrare nel merito di una legge, capire quali siano le esigenze dei territori per renderla uno strumento valido, concreto, a disposizione delle comunità che siamo chiamati a rappresentare. Per un’ impresa è fondamentale velocizzare le risposte su iter sempre più complessi ad esempio in materia urbanistica. Per rispondere a questa esigenza Zingaretti che fa? Modifica il numero dei Consorzi industriali. Non calcolando che accorpando i Consorzi industriali non risolviamo il nodo della rapidità che le aziende che vogliono intraprendere chiedono. Non miglioriamo in alcun modo funzionalità e compiti a loro affidati. Su scelte come queste si misura la distanza tra chi governa la Regione Lazio e le imprese che saranno costrette, ogni volta che dovranno sbrigare qualsiasi pratica, venendo meno i riferimenti territoriali, ad affrontare un viaggio della speranza sino a Roma. Dobbiamo avvicinare i servizi ai cittadini e alle imprese, non allontanarli. Dobbiamo lasciare spazio ai territori e non penalizzarli. Su queste decisioni, becere ed insensate, saremo sempre contrari. Quello che avremmo voluto affrontare e discutere è una proposta di legge di riordino dei Consorzi industriali che partisse dalle loro potenzialità, peculiarità e punti di forza, per arrivare ad una analisi attenta della loro funzionalità mettendo in atto tutte le scelte migliori per renderle realmente rispondenti alle esigenze delle imprese. Il nostro dovere è scegliere oggi per migliorare il futuro con quella lungimiranza e concretezza che a questa maggioranza è del tutto sconosciuta. La Regione Lazio deve legiferare non fare da cassa di risonanza per le ambizioni politiche di Zingaretti».
SIMEONE: “ZINGARETTI INCAPACE A LEGIFERARE CON LE SUE SCELTE INSENSATE”
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