SICUREZZA DIMENTICA A TERRACINA, AZIONE: “LA PONTINA TRA INCIDENTE E ABBANDONO”

Palmacci: “Sicurezza dimenticata: Terracina, la Pontina tra incidenti e abbandono”

“Parliamoci chiaro: la Pontina, nel tratto che va dall’ex Papillon all’ex Pagoda, è ormai da tempo una delle strade più pericolose d’Italia, sia per il numero di incidenti mortali sia per le condizioni generali di sicurezza. 

Negli anni, però, ai lati di questa arteria sono sorti oltre a residence, grandi magazzini, attività commerciali, e, ogni giorno centinaia di auto entrano ed escono da questi spazi, spesso in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza.

Oggi, più che una strada a lunga percorrenza, la Pontina assomiglia a una via urbana caotica e trafficata, ma si continua a considerarla come se fosse una strada extraurbana, come se il tempo si fosse fermato a trenta anni fa e perciò si continua a intervenire con criteri inadeguati e datati.

Probabilmente sarebbe il caso di ripensarne del tutto la classificazione, così da permettere interventi coerenti con l’uso reale che se ne fa oggi. 

Il primo nodo da affrontare riguarda l’attraversamento diretto della carreggiata per effettuare svolte pericolose da un lato all’altro: è evidente che una simile situazione non è più tollerabile. 

Per questo, occorre introdurre una barriera centrale, come i New Jersey, che separi nettamente le due corsie e impedisca manovre rischiose. 

Una scelta che, se da un lato comporterebbe per molti automobilisti la necessità di allungare il percorso fino alla rotatoria più vicina per invertire il senso di marcia o accedere alle attività laterali, dall’altro garantirebbe maggiore sicurezza per tutti.

Ma proprio per non compromettere la funzionalità della strada, è fondamentale che vengano realizzate ulteriori rotatorie in punti strategici, così da facilitare gli spostamenti senza aumentare il rischio. 

A questo si devono aggiungere interventi strutturali costanti: il rifacimento dell’asfalto dove necessario, una segnaletica chiara e ben visibile, una rete di illuminazione adeguata soprattutto nei tratti più bui e pericolosi, attraversamenti pedonali sicuri, dissuasori per il contenimento della velocità, e un controllo più assiduo del rispetto delle regole, anche con strumenti tecnologici. 

Servirebbe inoltre istituire limiti di velocità a 30 km/h nelle strade laterali di servizio (complanari ) e prevedere semafori intelligenti in uscita dai bivi più rischiosi. 

È necessaria anche la presenza di vigili urbani nei pomeriggi dei weekend, quando cresce l’afflusso verso centri commerciali e grandi strutture. 

Un’idea utile, inoltre, potrebbe essere quella di stipulare accordi con i gestori dei grandi magazzini per l’attivazione di navette dal centro, così da ridurre il traffico privato.

Infine, non va sottovalutato il ruolo dei mezzi pesanti: è essenziale aumentare i controlli su carichi, velocità e condizioni dei veicoli in transito.

La sicurezza stradale è un dovere condiviso, ma prima di tutto è una responsabilità delle istituzioni, a partire da ANAS è Comune di Terracina. E oggi, più che mai, occorre passare dalle parole ai fatti”.

Così, in una nota, Arcangelo Palmacci , Segretario Provinciale di Azione.

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