SICUREZZA A SEZZE: “SERVE UN INTERVENTO DI INDAGINI E DAL VIMINALE”

L’esponente di “Iniziativa Sociale” Luigi Gioacchini torna a parlare della situazione critica di Sezze dal punto di vista della sicurezza

“Sezze da decenni è teatro di immensi scandali. Diversi di questi, ed a più riprese, sono stati oggetto delle cronache nazionali eppure, nonostante tutto, mai hanno destato particolare attenzione da parte di chi avrebbe dovuto capire che qui qualcosa non andava. In special modo nei “piani alti” del potere centrale che sono sempre apparsi lontani anni luce da questa opaca realtà.

Infatti, finanziamenti ingenti, ai quali non ha corrisposto il benché minimo beneficio per la collettività, come a significare che fra la politica locale e quella nazionale fosse stato stretto un particolare legame, continuavano ad arrivare nelle maniere più disparate consentendo che il territorio venisse “saccheggiato” fino a ridurlo il cumulo di macerie attuale. I sezzesi, come chiunque abbia un po’ di buonsenso, sanno bene che quanto nel tempo accaduto non può essere assolutamente ricondotto al numero esiguo delle forze di polizia presenti in città, oppure ad un mal percepito senso di sicurezza. Troppo poco per una realtà devastante come quella che Sezze ha dovuto subire per anni.

Certo, un numero elevato di “luci blu” rassicura. Rassicura ma, contemporaneamente, ci fa porre una domanda che, in un qualunque altro contesto sarebbe ovvia e ci si sarebbe posta da tempo: come è stato possibile che fino ad oggi si sia consentito che Sezze arrivasse ad essere quella che è senza che nessuno, soprattutto a livello centrale, sia intervenuto? Contemporaneamente a questo, infatti, sarebbe giusto capire se alla morsa di lampeggianti blu, che ha attanagliato Sezze per un paio di sere, stia corrispondendo un altrettanto stringente lavoro di indagine, e, all’occorrenza, anche di inchieste. Inchieste tese a capire come sia stato possibile che questa realtà abbia dovuto subire una metamorfosi, completamente in negativo, capace di renderla come una sorta di zona franca nella quale tutto ed il contrario di tutto è stato possibile.

Per capirci meglio: è come se quanto accade da decenni in questa città sia provocato da una sorta di magma mellifluo che scorre, la attraversa e non lascia traccia di sé . Ora se è vero che non può essere stato solo il numero esiguo degli operatori dispiegati in loco a provocare cotanto disastro è altrettanto vero che se si agisce solo sul rispetto, sia pure sacrosanto del Codice della Strada, o attraverso qualche controllo a macchia di leopardo, magari di qualche attività già fortemente penalizzata dalla situazione contingente, non si fa altro che mortificare ancora di più un tessuto sociale fortemente devastato da anni e anni di colpevoli se non dolosi ritardi.

Quindi, o il Viminale prende atto di tutto ciò nei modi e nei termini che in quelle stanze non possono che ben conoscere, oppure la risoluzione della catastrofica situazione setina si allontana e si incancrenisce sempre più. E non può certo bastare la dichiarazione, fuori tempo massimo, del sindaco attuale Lucidi che, nel suo intervento in Consiglio, ci fa sapere che se occorrerà si andrà anche a Roma. Quando, a fare cosa e da chi, però non lo dice. Gli sarà sembrato poco importante”.

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