SICCITÀ E ACQUALATINA, TRANO: “HO CHIESTO COME SONO STATI SPESI I 19 MILIONI DELL’EMERGENZA 2017”

Siccità, Trano (Alternativa): “Ho presentato alla presidenza del consiglio una interrogazione per verificare come sono stati effettivamente spesi i 19 milioni dell’emergenza del 2017. Evitiamo che i finanziamenti del Pnrr siano distribuiti “a pioggia”, serve maggiore trasparenza”

“Acqualatina è un sistema complesso di molteplici interessi. Non si tratta solo di un ente gestore della risorsa idrica, nella forma del pubblico-privato, ma qui siamo ormai senza ombra di dubbio di fronte ad una entità ben più articolata e con svariati e variegati interessi, solo al termine dei quali arriva il tema dell’erogazione dell’acqua per i cittadini della Provincia di Latina”. Così, in una nota, il deputato di “Alternativa” Raffaele Trano.

“In una delle mie ultime interrogazioni parlamentari presentate pochi giorni fa, ho dovuto coinvolgere dalla Presidenza del Consiglio al Ministero della Transizione ecologica finanche a quello della Cultura. Ma ad essere interessati dalla vicenda sono ovviamente la Regione, i soldi del PNRR, i fondi del Bilancio dello Stato e quindi del Ministero dell’Economia, la protezione civile e pure la televisione pubblica e importanti giornalisti di inchiesta di fama nazionale. Insomma attorno ad Acqualatina ruota un universo sconfinato di interessi, ma soprattutto ruotano tanti soldi, anche se il servizio continua ad essere uno dei peggiori in Italia, se non in Europa, e pure con le tariffe più alte. Così ho cercato di sintetizzare tutto questo e chiedere spiegazioni immediate. Ma andiamo con ordine”.

“Il dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2017 stanzia 19 milioni di euro, per lanciare l’ennesima àncora di salvataggio e rimpinguare i già ricchi profitti di Acqualatina, mentre nelle case delle persone, specie nel Sudpontino l’acqua arriva a mancare per 7 mesi consecutivi. Ma succede di peggio, perché la decisione di stanziare questo denaro, viene accompagnata da un’altra sciagura, ovvero la nomina del Governatore del Lazio Nicola Zingaretti come commissario per la gestione di questi soldi, il quale poi tra settembre e novembre di quell’anno prometterà prima “vigilanza sui bilanci e sulla spartizione degli utili” e poi persino “sostegno ai Comuni che vogliono uscire da Acqualatina”, ovviamente tutte falsità pronunciate solo per l’imminente campagna elettorale che non hanno mai avuto alcun impegno concreto”.

“Ma dicevamo dei 19 milioni, un terzo sarà destinato all’ambito territoriale pontino, per il quale erano previste una serie di aperture di nuovi pozzi, con un piano da 880mila euro. A Formia l’amministrazione comunale Bartolomeo sottoscriverà un impegno con Acqualatina per l’apertura di due pozzi in località Acervara per poter aumentare di 100 litri al secondo la portata della fornitura sul territorio, e già prevedendo ulteriori quattro pozzi entro la primavera del 2018 per ulteriori 300 litri al secondo. Dopo quasi 3 anni, nel 2020, secondo un piano di investimenti presentato da Acqualatina alla Prefettura di Latina, risultavano però realizzati solo due di quei pozzi e solo nell’ottobre scorso è stato pubblicato l’avviso della richiesta di concessione per altri 4 pozzi”.

“Chiaramente al disastro e alla vergognosa gestione di Acqualatina, si stava per aggiunge l’ennesimo scandalo finito ancora una volta sulle reti nazionali, e più precisamente all’interno del programma “Mi Manda Raitre”, dove il 17 aprile scorso viene invitato parlare anche il responsabile della STO (segreteria tecnico-operativa), il quale afferma che i pozzi scavati sono ancora “solo quattro” e non hanno ancora neppure l’autorizzazione sanitaria per il riversamento dell’acqua in rete, oltre ad emergere chiaramente la circostanza per cui – secondo l’esperto professor Sappa – i pozzi sarebbero “una importante risorsa ma da utilizzare solo per periodi di tempo limitati”, così da portare l’ente alla programmazione di un intervento da 18 milioni di euro per trasferire l’acqua da Fondi. Ovviamente di fronte alla ricostruzione di una tale vicenda, vale la pena di ricordare il commento del noto giornalista di Repubblica Sergio Rizzo – che già dei tempi del suo successo editoriale “La Casta” si occupa dei costi della politica e degli sperperi di denaro – il quale ricorderà come Acqualatina sia un vero e proprio “caso studio” italiano di come la politica si impossessi degli enti, ovviamente facendo riferimento al senatore Claudio Fazzone”.

“Ora oltre ai danni ormai impossibili da contare, anche le beffe cominciano ad essere non più sopportabili, e infatti nelle tasche di Acqualatina starebbero per arrivare anche nuovi fondi attinti direttamente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’ambito del quale l’ente ha presentato delle proposte, tra cui la scellerata idea di realizzare degli essiccatori di fanghi di scarto ad Aprilia e a Minturno, in quest’ultimo Comune addirittura vicino ad un’area archeologica nazionale che comprende un teatro di epoca romana e senza che ancora la soprintendenza abbia espresso alcun parere.
Insomma lo strapotere economico, finanziario, politico ed istituzionale di questo business, ha raggiunto livelli di arroganza insopportabili per i cittadini, ed ecco perché ho chiesto alla presidenza del Consiglio come sia stata effettivamente impiegata la quota dei 19 milioni di euro che sono stati dati ad Acqualatina nel 2017, sollecitando il Ministero per la Transizione ecologica nel rivedere i meccanismi di assegnazione degli incarichi nella gestione pubblica di questi enti, che finiscono per essere veri e propri carrozzoni di nomina politica”.

“Infine ho invitato il ministero della Cultura ad interessarsi immediatamente al progetto di realizzare un impianto di essiccazione fanghi vicino ad un’area archeologica di epoca romana”. 

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