Sicamb, la storica società pontina che produce i componenti per gli aeromobili, riapre dopo il caso di positività al virus Covid-19 che ha coinvolto un dipendente
Neanche il tempo di avere un umano timore, che i dipendenti della Sicamb sanno già quando rientreranno nello stabilimento dove si producono le famose parti utili (ad esempio i sedili eiettabili) ai velivoli militari e civili.
Il lavoratore Sicamb, originario di Sezze Scalo, è ricoverato al Reparto di Malattie Infettive del Santa Maria Goretti di Latina, ma è assente dall’azienda a partire da giovedì 5 marzo quando, fuori dal lavoro, ha accusato i primi sintomi originati dal Covid-19.
I dipendenti del suo stesso reparto, quelli più vicini a lui, sono stati messi in quarantena che, secondo i protocolli, dura 14 giorni.
Ecco perché, dopo una riunione tra sindacati e Dirigenza, il semplice calcolo matematico ha stabilito che il limite di sicurezza è giovedì 19 marzo (5 marzo più 14 giorni).
L’azienda avrebbe voluto riaprire già venerdì 20, ma la Rappresentanza sindacale unitaria ha ritenuto opportuno riprendere le attività produttive più in sicurezza, ossia lunedì 23 marzo anche in ragione del protocollo firmato dal Governo e la parti sociali sabato 14 marzo.
In attesa del decreto del Governo sulla cassa integrazione, alla Sicamb si tornerà comunque a lavorare, oppure, nel mondo aziendale, quasi non si smetterà come avviene in altre realtà aziendali della provincia: vedi Corden Pharma, Leonardo, Slim Aluminium ecc.. Il decreto che trasforma l’Italia in un’unica zona protetta d’altra parte permette alle grandi fabbriche di continuare a produrre, sperando che il prezzo da pagare non sia elevato in termini di salute.
La paura fa novanta in questi giorni, ma per i calcoli sanitari e sopratutto economici al massimo fa 14, come i giorni che trascorrono di quarantena.