In attesa dell’udienza preliminare, a Sezze rispunta in un ruolo di responsabilità uno degli indagati nell’operazione Omnia 2
Passata la “sbornia” mediatico-giudiziaria, del cimitero, a Sezze, nessuno parla più. Peraltro, l’iter giudiziario, a quasi due anni di distanza dagli arresti del marzo 2021, che portarono alla fine dell’amministrazione Di Raimo, si è quantomeno arenato a causa di qualche rinvio.
È del prossimo 20 dicembre l’appuntamento con l’udienza preliminare per le 29 persone indagate nell’inchiesta ‘Omnia 2 sulla gestione del cimitero di Sezze sullo sfondo del favoreggiamento della prostituzione contestato all’ex custode del cimitero, Fausto Castaldi.
Ora, con una determina firmata dal dirigente della Polizia locale, Lidano Caldarrozzi, in qualità di funzionario dei servizi sociali e vigilanza, viene attribuita al vigile urbano Paolo Rosella la specifica Responsabilità per varie attività e competenze afferenti al Servizio di Polizia Locale: predisposizione delle procedure di gara afferenti il Servizio e la funzione di verifica e controllo dei procedimenti sanzionatori.
L’attribuzione dell’incarico di responsabile del procedimento – si legge nella determina – non comporta l’automatica attribuzione di una indennità, in ordine alla quale si rinvia alla fissazione dei criteri stabiliti in sede di delegazione trattante e all’iter contrattualmente previsto.
La determina, in realtà, risale al 15 febbraio 2022 ma viene pubblicata solo oggi, sabato 10 dicembre. Il vigile urbano Rosella è una delle 29 persone che, indagate nell’operazione di Carabinieri e Procura di Latina denominata “Omnia 2”, è in attesa di sapere cosa deciderà il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castriota: processo per i fatti del cimitero o archiviazione, al netto della possibilità di chiedere e eventualmente ottenere il giudizio con altri riti.
Niente vieta di nominare il vigile urbano in un ruolo di responsabilità e non è neanche vietato che a farlo sia il Comandate della Polizia Locale, Caldarrozzi, anche lui menzionato, ma non indagato, nella medesima indagine per un incontro poco opportuno con un esponente della malavita locale, al momento a processo per associazione mafiosa con il clan rom di Latina, Travali.
E però non sembrano passati quasi due anni da quei clamorosi arresti e da uno scandalo che finì anche all’attenzione di tutti i network nazionali. Sembrano, in realtà, passati due secoli. Nessuno ne parla più e tutto scorre come prima a Sezze e non solo.