Una denuncia arrivata qualche settimana fa mette in imbarazzo il Comune di Formia: il caso hot che sarebbe avvenuto negli uffici
Alle prese con la grave vicenda che ha coinvolto la giovane vita di Giuseppe Maiolo, il ragazzino di 17 anni che, la scorsa settimana, è deceduto a causa di un incidente stradale, per i Servizi Sociali del Comune di Formia pare non ci debba essere pace.
Imbarazzo e inaccettabile silenzio da parte dell’amministrazione e dei Servizi Sociali per la morte dell’adolescente, il cui tutore era il sindaco di Formia, Gianluca Taddeo, e che, invece di andare a scuola, viaggiava con il motorino su cui ha trovato, suo malgrado, la morte. Eppure, si trattava di un ragazzino problematico, che non aveva vissuto una vita facile, motivo per cui ai genitori era stata tolta la potestà. Niente. Né il Comune né il primo cittadino formiano hanno detto finora una parola sul perché il 17enne non fosse stato iscritto a scuola e perché gli venisse permesso di andare in giro la mattina senza una manifesta meta.
Ad ogni modo, il nuovo caso che investe i Servizi Sociali del Comune di Formia non ha nulla a che vedere con una tragedia enorme come quella di Giuseppe Maiolo. Si tratta, invece, di uno scenario boccaccesco, tra la farsa, la dabbenaggine e, nel caso fosse accertato, l’oggettiva gravità. O almeno è questo ciò che emerge se si legge una lettera, con tanto di firma, spedita da una mamma indignata alla Segreteria Generale del Comune del sud pontino e anche al Prefetto, al Commissariato di Polizia formiano e al Questore di Latina.
Non è una sceneggiatura scritta male di una commedia sexy anni Settanta con Lino Banfi e Lilli Carati, bensì è quanto prospetta nella denuncia la madre la quale, in compagnia del figlio minorenne, si è recata qualche settimana fa presso l’ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Formia che si trova dietro Piazza delle Erbe.
È pomeriggio, la donna, insieme al figlio, ha preso appuntamento per vedere le dottoresse dei Servizi Sociali. Sono in attesa, mentre le porte degli uffici sono tutte chiuse. Fin qui, nulla di strano, se non fosse che, nel silenzio tombale di un pomeriggio formiano, la donna inizia a sentire alcuni strani rumori. Non può crederci fino in fondo, almeno all’inizio. Passano pochi minuti e il pensiero che l’ha sfiorata diventa qualcosa di più di una congettura. La donna decide di alzarsi e spingersi fino alla porta chiusa da cui provengono quegli strani rumori. Che, poi, tanto strani non sono: secondo il racconto scritto della donna, si tratta di gemiti forti di piacere. In sostanza, ci sono due persone che in una stanza degli uffici dei Servizi Sociali stanno facendo sesso.
La donna è indignata, cerca di distrarre il figlio minorenne e pensa di riprendere la scena. Secondo quanto riporta la signora nella sua lettera, il video sarebbe riuscito non solo a registrare i gemiti di piacere della donna e dell’uomo impegnati nell’amplesso, ma persino la coppia stessa mentre usciva dopo aver consumato il rapporto. E – questa è la parte più delicata del racconto – una dei protagonisti dell’incontro hot dentro l’ufficio comunale sarebbe una esponente politico di peso a Formia.
Dal racconto che emerge nella lettera della donna, il video sarebbe stato inviato anche alla Procura di Cassino per le debite valutazioni: “Mi sono vergognata – scrive la donna – perché due persone utilizzano il Comune per fare i porci comodi”. Senza contare che quell’esponente di peso sarebbe, secondo la denuncia firmata, al netto di una patacca, un componente dell’attuale amministrazione Taddeo.