Filcams CGIL Roma Lazio sui presidi ospedalieri a Latina e provincia: “Scatta il taglio delle ore del 30% sui parametri orari, inaccettabile!”
“Quello che temevamo è accaduto! – incalza con una nota il sindacato – Fin da una prima lettura dei documenti della gara comunitaria centralizzata a procedura aperta indetta dalla Regione Lazio – in nome e per conto delle aziende sanitarie della Regione – per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione, le confederazioni di Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle federazioni di categoria avevano evidenziato e denunciato come le condizioni contenute nei bandi di gara, rappresentassero un rischio reale rispetto alla capacità di garantire le medesime condizioni reddituali e occupazionali di tutte le lavoratrici e lavoratori interessati.
Già dal 2019 tali preoccupazioni si sono tramutate in presidi e tavoli di confronto con la Regione Lazio, che é la stazione appaltante, e dopo vari confronti le Organizzazioni Sindacali confederali unitamente a Filcams, Fisascat, Uiltrasporti e Uiltucs hanno ottenuto un impegno da parte delle istituzioni che si è tradotto in un verbale di accordo datato 16 luglio 2020 per la salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi di tutti gli addetti del settore in caso di cambio appalto”.
“Alla data del 1 luglio – continua la nota – avrebbe dovuto esserci il cambio d’appalto che riguarda i servizi di pulizia e sanificazione nei presidi ospedalieri di Latina e provincia e come previsto dal Contratto Nazionale del settore, le Organizzazioni Sindacali si sono incontrate con l’azienda subentrante, che ha chiarito da subito che l’azienda avrebbe operato una riduzione del 30% circa dei parametri degli addetti.
Va ricordato a tal proposito che il settore è occupato principalmente da donne, con situazioni spesso difficili, monoreddito e con parametri orari molto ridotti“.
“A fronte di tale situazione Filcams, Fisascat, Uiltrasporti e la Uiltucs territoriali, unitamente alle strutture regionali, hanno indetto lo stato di agitazione di tutto il personale interessato al passaggio pari a circa 250 lavoratrici e lavoratori e chiesto al Prefetto di Latina e contestualmente alla Regione Lazio – ovvero alla cabina di regia istituita – di essere convocati tempestivamente per poter ricercare congiuntamente una soluzione che possa garantire quanto convenuto.
Certo è che a fronte degli importi economici impegnati a copertura dei servizi sopracitati e alla luce dello sconto effettuato dall’azienda vincitrice della gara, l’ammontare per differenza è di circa 94.000 ore annue.
La direzione sanitaria ha inteso dare una proroga di 15 giorni all’azienda uscente all’interno dei quali però, laddove non dovessero trovarsi soluzioni condivise e risolutive nella piena applicazione degli accordi sottoscritti, si tradurranno necessariamente in iniziative sindacali che non escludono anche il ricorso allo sciopero degli addetti che ovviamente dopo tanti anni e tanta dedizione non comprendono i tagli paventati dall’azienda”.
“La profonda preoccupazione di parte sindacale – conclude la nota – è dettata anche dal fatto che il difficile periodo di crisi pandemica globale che stiamo attraversando, laddove si è reso necessario implementare in maniera significativa i servizi di sanificazione e pulizia in tutti gli ambienti di lavoro ed in particolare in quelli sanitari, una compressione degli orari dedicati a quei servizi si tradurrebbe necessariamente in un indebolimento di tutte quelle misure utili a contenere il contagio da Covid-19 che di fatto vanificherebbe tutti gli sforzi fino ad ora profusi.
Alla Regione Lazio ribadiamo l’urgenza della richiesta di convocazione e nel contempo ci impegniamo ad aggiornare la cittadinanza e l’utenza sull’esito della vertenza, considerato che l’argomento di cui parliamo riguarda un servizio pubblico ed essenziale”.