Question Time sulla Q3 disertato da Sindaca, Assessora e Segretaria Generale. Ciolfi (M5S): “Nessuna risposta soddisfacente e il solito ritornello della colpa a quelli di prima”
“Ho presentato una dettagliata interrogazione per tredici quesiti specifici riguardanti la complessa vicenda giuridico-amministrativa della cosiddetta Q3 Latina. Una questione che coinvolge atti politici, tecnici e giuridici di grande impatto sul territorio, sulla legalità amministrativa e sulla tenuta economico-finanziaria dell’Ente”. È quanto afferma Maria Grazia Ciolfi (M5S) dopo il question time di oggi.
“Eppure l’Amministrazione Celentano è riuscita a non fornire alcuna risposta concreta. La Sindaca, l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio e la segretaria generale – anche nella sua veste di dirigente dell’Avvocatura e responsabile dell’Anticorruzione – non si sono nemmeno presentate in aula, eludendo apertamente l’obbligo istituzionale di trasparenza verso i cittadini”.
“Alla Sindaca – continua – chiedevo quale fosse l’indirizzo politico dell’amministrazione nel merito, soprattutto per una grave contraddizione: ad inizio consiliatura la realizzazione del centro commerciale era stata aspramente criticata, poi è arrivato il sostegno e la difesa per l’apertura risolvendo le criticità con l’ausilio di incarichi esterni”.
Gli altri quesiti posti dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle riguardavano il contributo alla vicenda fornito dall’avvocato Giacomo Mignano, scelto come consulente giuridico dalla Sindaca proprio in ordine alle più rilevanti e complesse procedure giuridico amministrative pendenti. Alla segretaria generale era indirizzato il quesito circa la compatibilità dell’incarico allo stesso Mignano, alla luce della costituzione di parte civile dell’Ente nel processo di fallimento della Latina Ambiente che, come noto, coinvolge il professionista. Circostanza negata dall’articolo 6 della convenzione che regola proprio l’incarico, che richiede esplicitamente l’assenza di contenzioso nei confronti del Comune.
“Nessuna motivazione – riprende – è stata fornita per l’assenza degli interrogati. Silenzio totale anche dalla dirigente dell’avvocatura, assente, sul coordinamento dei legali dell’ente incaricati delle diverse questioni sulla questione Q3 e sulla possibilità di configurarsi ulteriori contenziosi tali da determinare significative esposizioni debitorie dell’ente.
Inspiegabile anche l’assenza dell’Assessora Muzio (presente però mezz’ora dopo in commissione) che, nell’ottobre 2023 in commissione Trasparenza, aveva dichiarato che la variante urbanistica sarebbe dovuta passare in consiglio comunale, fatto salvo poi non adottare alcun indirizzo politico o atto conseguente alle sue dichiarazioni».
“Le uniche risposte – prosegue – sono giunte dall’assessore Di Cocco e dall’assessore Cosentino, ma si sono rivelate insufficienti, scomposte o del tutto fuori tema.
L’assessore Di Cocco ha confermato che l’atto tecnico fondamentale per difendere la posizione dell’Ente riguardo le criticità sulla viabilità e i passi carrabili in questo complesso quadro giuridico-amministrativo – ossia la VIM di precisazione – è stato affidato a un consulente esterno senza che venisse acquisito il parere interno dell’Ente: il suo assessorato – parole sue – si sarebbe limitato a trasmettere il parere del tecnico incaricato al Suap”.
“L’assessore Cosentino – infine – ha glissato sulla responsabilità dell’atto autorizzativo finale a cui si è giunti con determina dirigenziale del dipartimento afferente al suo assessorato – fulcro dell’interrogazione – e ha scaricato la responsabilità politica su chi, come la sottoscritta, ha manifestato una opposizione alla realizzazione del centro commerciale fin dall’inizio prendendo le distanze dalla allora mia stessa maggioranza con un voto chiaro in commissione. Posizione che rivendico e ribadisco oggi dall’opposizione.
Cosentino, benché assessore da ormai due anni, se avesse saputo leggere il significato politico di quel voto, non avrebbe rubricato come false le personali posizioni politiche. Voglio, invece, ancora ribadire la mia opinione: l’intervento in quel quadrante cittadino, che impatta enormemente sulla viabilità, non era opportuno anche a fronte della svalutazione degli immobili che insistono nella zona, dei danni ambientali, posizione che tuttavia oggi si trova a tenere conto anche delle ulteriori criticità emerse, dal rischio di un contenzioso multimilionario, alla precarietà di decine di lavoratori. L’unico risultato è quello del discredito d’immagine per la città che rischia di allontanare investimenti dal territorio. L’assessore Cosentino invece di porre domande in questione time, dovrebbe chiarire se ha dato un indirizzo politico sulla questione Q3, che oggi rinnega o se abbia abdicato al suo ruolo politico, a cui i suoi elettori l’hanno chiamato».
Mi chiedo infine perché – ribadisce la consigliera pentastellata – esponenti di maggioranza che quando erano opposizione avevano proposto di ritirare in autotutela l’iter procedurale della Q3 ritenendolo dubbio, non abbiano avuto il coraggio di fare altrettanto oggi, che si trovano al governo della città, su un iter procedurale così incerto. Perché preferire l’inerzia, la superficialità, l’ostinazione a procedere, invece di tutelare la credibilità dell’Ente e l’interesse pubblico? La politica non si costruisce sulle parole ma sui fatti. Tutto ciò che l’amministrazione ha saputo fare oggi è stato accusare “quelli di prima”. Un ritornello stanco, che rivela solo l’incapacità di assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
La città ha diritto alla verità – conclude – ha diritto dia sapere chi ha autorizzato, perché ha autorizzato, con quali verifiche. Il consiglio comunale non è un fastidio da evitare: è il cuore della democrazia locale. Riguardo ai grandi assenti di oggi mi riservo di riproporre le medesime interrogazioni che non hanno trovato risposta, magari in forma scritta così da consentire le risposte degli interrogati al di là di ogni ragionevole impedimento”.