Arrestato per aver abusato sessualmente della figlia di 16 anni: fissata la data in cui verrà ascoltato il consulente della Procura
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, ha fissato per la data dell’8 maggio la testimonianza della consulente della Procura di Latina, la quale dovrà stabilire se la ragazza di sedici anni, vittima delle violenze sessuali del padre, sia in grado o meno di stare in giudizio. Oggi, 10 aprile, la testimonianza è slittata, alla presenza della consulente nominata dalla difesa dell’uomo, ossia il padre della vittima.
A febbraio scorso, si era svolto nell’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Latina il primo step dell’incidente probatorio della ragazza di 16 anni, vittima delle violenze sessuale del padre a Latina Scalo. La ragazza, assistita dalla psicologa, era presente in aula, divisa da un separé per non vedere il genitore: aveva confermato il quadro accusatorio in un lungo incidente probatorio che è stato interrotto anche per permettere alla ragazza di “prendere fiato”, dovendo ripercorrere momenti tremendi.
Lo scorso luglio, Il Gip Morselli aveva ascoltato, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, il 55enne di Latina Scalo accusato di aver abusato sessualmente, in più di un’occasione, della figlia di 16 anni. L’uomo aveva deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il Gip aveva convalidato l’arresto.
L’arresto del 55enne è stato concretizzato all’esito di articolate indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Martina Taglione. Lo scorso 13 luglio, i Carabinieri della Stazione di Latina Scalo, guidati dal luogotenente Isidoro Zimbardi, e i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, diretto dal Maggiore Paolo Perrone, hanno tratto in arresto il 55enne latinense per il reato di violenza sessuale aggravata sulla propria figlia minorenne di 16 anni.
Le investigazioni dei Carabinieri hanno permesso di ricostruire quanto accadesse tra le mura domestiche, ossia di come, in diverse occasioni, il padre l’avrebbe costretta a fare e subire atti sessuali, circostanza per cui, in considerazione di tutti gli elementi raccolti, all’esito dell’attività di indagine, il giudice per le indagini preliminari Laura Morselli, su richiesta del sostituto procuratore di Latina, Martina Taglione, ha emesso nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Quello in esame è un grave e delicato episodio di violenza sessuale aggravata su minore, una situazione difficile che i Carabinieri della Compagnia di Latina sono riusciti ad affrontare grazie alla continua presenza sul territorio ed alla fiducia riposta dalla vittima nell’operato dei Carabinieri e della Magistratura.
La vicenda è emersa grazie al fidanzato dell’adolescente che è riuscito dapprima a intuire che qualcosa non andava, per poi appurare il malessere della sedicenne. Da qui, sono iniziati gli approfondimenti dei Carabinieri che hanno iniziato a raccogliere anche testimonianze, tra cui quella della sedicenne, ascoltata con la delicatezza del caso, in diverse audizioni protette. È emerso che i fatti si sarebbero sviluppati nell’ultimo anno, nell’ambito di una famiglia composta dalla sedicenne e da due genitori che lavorano e che sono conosciuti a Latina Scalo. Il padre è praticamente un insospettabile che, negli ultimi tempi, avrebbe soggiogato la figlia. Conscio di quanto aveva fatto, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, l’uomo avrebbe permesso alla figlia di rimanere anche più tardi fuori quando usciva con gli amici. In questo modo, avrebbe tentato di sopperire alle sue azioni.
“Si tratta, purtroppo, – spiegavano dall’Arma in una nota – di un fenomeno drammatico che si può contrastare solo con un lavoro condiviso e diversificato in cui assume un ruolo decisione la fiducia verso le istituzioni. L’Arma dei Carabinieri impiegherà ogni risorsa per affrontare con professionalità e competenza lo specifico fenomeno”.