SEDICENNE VIOLENTATA PIÙ VOLTE DAL PADRE A LATINA: CONDANNATO A 8 ANNI DI RECLUSIONE

Arrestato per aver abusato sessualmente della figlia di 16 anni: concluso il rito abbreviato per il 55enne di Latina

Condannato a 8 anni di reclusione il 56enne operaio in pensione di Latina Scalo accusato di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima. È questo l’esito del rito abbreviato conclusosi oggi, 3 dicembre, dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli. L’avvocato difensore Marco Reale ha chiesto nel corso della sua arringa un’ipotesi più lieve della violenza sessuale. Il Gip Mattioli ha condannato l’uomo anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dalle scuole.

Era stato ammesso, a giugno, al rito abbreviato il 55enne di Latina (tuttora in carcere a Latina), accusato di violenza sessuale aggravata ai danni della figlia adolescente. Il rito alternativo si era aperto lo scorso 6 ottobre. Era stato il pubblico ministero Martina Taglione a svolgere la requisitoria ripercorrendo gli episodi contestati all’uomo e chiedendo alla fine 8 anni di reclusione.

Lo scorso 8 maggio, dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, si era svolta la testimonianza della consulente della Procura di Latina. La consulente nominata dal pubblico ministero di Latina, Martina Taglione, aveva stabilito che la ragazza di sedici anni, vittima delle violenze sessuali del padre, fosse in grado stare nel giudizio, vale a dire che ha capacità testimoniale. In sostanza, la testimonianza della ragazza è valida. Una versione completamente opposta a quella della consulente nominata dalla difesa dell’uomo. La psicologa Gabriella Marano aveva, infatti, spiegato, contestando le conclusione della consulente della Procura, che la ragazza non può essere attendibile, avendo una forte devianza della rappresentazione della realtà.

Alla fine dell’incidente probatorio, nel corso del quale le parti avevano interloquito, rimanendo di pareri differenti sull’attendibilità della vittima, era emerso che il 55enne era già destinatario dell’avviso conclusioni indagini.

A febbraio scorso, si era svolto nell’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Latina il primo step dell’incidente probatorio della ragazza di 16 anni, vittima delle violenze sessuale del padre a Latina Scalo. La ragazza, assistita dalla psicologa, era presente in aula, divisa da un separé per non vedere il genitore: aveva confermato il quadro accusatorio in un lungo incidente probatorio che è stato interrotto anche per permettere alla ragazza di “prendere fiato”, dovendo ripercorrere momenti tremendi.

A luglio 2024, Il Gip Morselli aveva ascoltato, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, il 55enne di Latina Scalo accusato di aver abusato sessualmente, in più di un’occasione, la figlia di 16 anni. L’uomo aveva deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il Gip aveva convalidato l’arresto.

L’arresto del 55enne era stato concretizzato all’esito di articolate indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Martina Taglione. Lo scorso 13 luglio 2024, i Carabinieri della Stazione di Latina Scalo, guidati dal luogotenente Isidoro Zimbardi, e i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, diretto dal Maggiore Paolo Perrone, avevano tratto in arresto il 55enne latinense per il reato di violenza sessuale aggravata sulla propria figlia minorenne di 16 anni.

Le investigazioni dei Carabinieri avevano permesso di ricostruire quanto accadesse tra le mura domestiche, ossia di come, in diverse occasioni, il padre l’avrebbe costretta a fare e subire atti sessuali, circostanza per cui, in considerazione di tutti gli elementi raccolti, all’esito dell’attività di indagine, il giudice per le indagini preliminari Laura Morselli, su richiesta del sostituto procuratore di Latina, Martina Taglione, aveva emesso nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Quello in esame è un grave e delicato episodio di violenza sessuale aggravata su minore, una situazione difficile che i Carabinieri della Compagnia di Latina sono riusciti ad affrontare grazie alla continua presenza sul territorio ed alla fiducia riposta dalla vittima nell’operato dei Carabinieri e della Magistratura.

La vicenda è emersa grazie al fidanzato dell’adolescente che è riuscito dapprima a intuire che qualcosa non andava, per poi appurare il malessere della sedicenne. Da qui, sono iniziati gli approfondimenti dei Carabinieri che hanno iniziato a raccogliere anche testimonianze, tra cui quella della sedicenne, ascoltata con la delicatezza del caso, in diverse audizioni protette. È emerso che i fatti si sarebbero sviluppati nell’ultimo anno, nell’ambito di una famiglia composta dalla sedicenne e da due genitori che lavorano e che sono conosciuti a Latina Scalo. Il padre è praticamente un insospettabile che, negli ultimi tempi, avrebbe soggiogato la figlia dopo aver visto alcune immagini video della stessa. Conscio di quanto aveva fatto, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, l’uomo avrebbe permesso alla figlia di rimanere anche più tardi fuori quando usciva con gli amici. In questo modo, avrebbe tentato di sopperire alle sue azioni.

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